Ep.8

Lamento dirvi che oggi Internet mi sta fallando, quindi pubblicherò solo questo capitolo, cercherò di renderlo molto interessante per farlo valere.

Era mezzanotte quando una carrozza si fermò davanti alla grande villa.

Finalmente sono arrivato a casa, si disse Sebastiano a se stesso.

Poi scese dal suo cavallo ed entrò direttamente in casa lasciando dietro Maricela e Sandra, che aspettavano che il duca comparisse per prenderla per mano e farla scendere. Cosa che non accadde mai, così vedendo che il duca non compariva, non ebbero altra scelta se non scendere ed entrare in casa da sole.

Sandra: mamma, cosa ha il duca? - disse con disapprovazione.

Maricela: niente principessa, forse solo la mancanza della sua bambina, ma tu tranquilla, nessuno sorriderà di meno a te, di questo mi occuperò io.

Sandra: certo mamma, ti amo per questo.

Maricela: sai mia principessa, avevo già sentito parlare delle ricchezze del duca, ma non mi aspettavo fossero così grandi.

Le diceva alla sua figlia mentre ammirava l'ampia entrata della villa.

Sandra: finalmente avremo la vita che meritiamo, mamma.

Maricela: certo amore mio, sarà così, anche se dovremo rimuovere gli ostacoli che si frappongono sul nostro cammino.

Un sorriso malizioso passò da madre a figlia.

Entrando in casa, le due donne non potevano fare a meno di rimanere a bocca aperta, la casa era illuminata come se fosse giorno. Ciò era possibile grazie alle pietre di luce che si sapeva fossero rare e costose, e questa casa ne era piena. Non passarono inosservati nemmeno i particolari in oro di alcune parti della casa, senza dubbio queste donne erano affascinate dal luogo in cui erano arrivate. Non si pentivano di sfruttare l'occasione.

Sebastiano: Rosita, per favore vai da mia figlia, digli che sono qui, che ho bisogno della sua presenza.

Rosita: ma signore, la signorina sta dormendo.

Sebastiano: non importa, vai da lei - ripeté con severità.

Rosita, vedendo l'ira del duca, corse nella stanza di Sol, di solito quando il duca tornava da un viaggio, Sol lo aspettava all'ingresso ma lui passava sempre avanti, non la prendeva nemmeno in considerazione, e questa volta era di notte, era insolito che il duca richiedesse la sua presenza.

Rosita: deve essere per quelle donne che sono arrivate con lui, maledetto, non poteva aspettare fino a domani, la mia signorina sta dormendo - mormorava mentre si dirigeva verso la stanza.

nella stanza con Sol

Sol era esausta, proprio il giorno prima era arrivata la modista con tutti gli abiti e gli abbigliamenti che aveva richiesto. Le erano piaciuti tantissimo e aveva passato la giornata a vestirsi e svestirsi. Vi chiederete... E allora? Che cosa ha di stancante? Beh, le cose anche se le vuoi semplici, non lo sono, i bottoni non esistevano ancora, tra le altre cose, quindi togliere e mettere era sempre parecchio faticoso.

Poi si mise a riordinare il suo guardaroba, a togliere tutte quelle cose esagerate che aveva, non senza prima togliere tutte le pietre preziose che i vestiti avevano. Questo le avrebbe permesso di venderle e fare qualche tipo di affare, che all'epoca funzionava così. Non aveva intenzione di dipendere dal duca o da un possibile matrimonio combinato, come si faceva di solito all'epoca.

Sì, si sarebbe sposata perché alla fine sapeva che in quel periodo gli standard di vita non erano molto alti e poi aveva gli occhi... Beh, i suoi pensieri concentrati su quello principe ereditario dell'impero, era qualcosa che lei si meritava. Inoltre, se l'autore di quel libro le avesse permesso di avere una vita lunga, non voleva rimanere vestita da santarellina.

Stava sognando quel principe, lo immaginava dai pochi ricordi di Sol come un uomo alto, bello, capelli bianchi, con un corpo da infarto, bene, si immaginava così perché in verità non lo aveva dettagliato molto.

All'improvviso il principe incrociò lo sguardo con lei, lasciandosi incantare dalla sua bellezza, senza esitazione si avvicinò e la prese per la vita mentre con l'altra mano le sollevò il mento per guardarla in faccia.

Lui osservava il suo viso, passando dagli occhi alle labbra, che senza dubbio descriveva nei minimi dettagli, il sole non riuscì a evitare di bagnarsi le labbra in vista di ciò che stava per accadere. Il viso del principe si avvicinava sempre di più alle sue labbra quando sentì.

"Sveglia, il duca vuole che scendi".

Ah! apro gli occhi e vedo Rosita che ride e dice, sorpresa signorina jajaja jajajaja

Si sentì uno strillo provenire da quella stanza, seguito da un colpo e un altro grido.

Sol si era alzata di scatto gridando mentre Rosita, essendo vicina, non era riuscita a evitare un colpo che la fece barcollare e cadere, contemporaneamente emise anche lei un grido a causa del colpo e della caduta.

Sol: fa male, fa male, si tampona la fronte Rosita, come ti è venuto in mente di rovinare il mio primo bacio?

Rosita: sì, hai la testa dura Sol _ dice mentre si alza e si sfrega la fronte.

In quel momento entra il duca con la spada sguainata, alla ricerca dell'intruso.

Sebastián: che cosa è successo, stai bene figlia?

Sol: Figlia! Ah sì, sto bene, è solo che mi sono spaventata quando Rosita mi ha svegliato.

Il duca lascia la spada da parte e si avvicina al letto prendendo Sol tra le sue braccia.

Pensiero di Sol:

E a questo cosa lo ha punzecchiato, forse si è anche battuto la testa e ha perso la memoria. Inoltre, ha rovinato il mio spettacolo, volevo che accadesse la stessa cosa della mia visione, ma stavolta avrei dato un bel ceffone a quella stronza.

_ Scusate, avevo un sacco di altre idee per questo capitolo ma, come ho detto, internet mi sta facendo scherzi e mi stressa perché non salva tutto il capitolo, quindi prima di perderlo, è meglio pubblicarlo.

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