Ep.2

Ya avevo indossato un vestito, poiché era l'unico che avevo. Poco dopo entrò di nuovo la ragazza e dietro di lei un signore abbastanza vecchio, che non aveva l'aspetto di un dottore, solo uno straccio bianco addosso. Forse era uno di quei medici macellai che ci sono nel sottobosco. (Spero che comprendiate il mio riferimento, in caso contrario chiedete e qualche bravo messicano vi spiegherà) Qui è dove mi prese la paura, dovrei confidare in lui. No, c'è membro dice il meme.

Rosita: Signorina, perché non ha aspettato che un'altra cameriera l'aiutasse a vestirsi?

Mi dice afflitta a cui ovviamente rispondo.

macky: Tranquilla ragazza, non sono menomata.

Rosita: Vada dottore, la signorina parla diversamente e si comporta diversamente, inoltre dice di non sapere chi sono.

Dottore: Buongiorno, signorina Sol, potrebbe distendersi per poterla visitare.

macky: Ah ah ah, connazionale! Prima di tutto scusate, ma questo non è il mio nome.

Dottore: Tranquilla signorina, ha ricevuto un forte colpo in testa quando è caduta dalle scale. Forse il suo cervello è ancora un po' infiammato.

Quando il dottore disse ciò un forte dolore mi colpì la testa e tornai in quel luogo oscuro, comparendo in una sorta di scenario in cui ero una spettatrice.

Prima scena

Una madre dando alla luce una bambina, le cameriere si affannavano cercando di fermare il sanguinamento della madre.

Per favore, avvicinate mia figlia, devo salutarla _ disse la donna appena partorita mentre lo splendore dei suoi occhi svaniva pian piano.

La donna esitò un po' dalle sue parole, ma senza pensarci troppo passò la bambina.

Mia signora, non dica queste cose, avrà una lunga vita accanto a sua figlia e al duca.

No magnolia, non ho molto tempo, per favore prenditi cura di lei come hai fatto con me. Non permettere che soffra, per favore, so che Sebastián soffrirà per la mia partenza, ma non permettere che mia figlia ne risenta.

Così farò mia signora, la mia signorina sarà la mia priorità da oggi.

Grazie magnolia.

Dopo quella breve conversazione, la donna trasferì qualcosa alla piccola bimba, era come una luce abbagliante ma che durò solo per pochi secondi e sembrava che solo io la vedessi.

Quello scenario scomparve e mi ritrovai in una stanza accanto a una piccola bambina.

La bambina piangeva disperata, accanto c'era la stessa signora del parto, chiamata magnolia, e un'altra bambina, molto simile a Rosita ma ancora una bambina.

Signorina, ora conosce come è suo padre, quello che ha detto è solo perché era arrabbiato, non lo prenda sul serio.

No magnolia, mio padre non mi vuole, mi odia perché mia mamma è morta, me l'ha sempre detto, non capisco perché la mia mamma non mi abbia portata con sé _ singhiozzava.

Non dica queste cose signorina _ disse la bambina mentre consegnava un piccolo kit di pronto soccorso alla signora magnolia.

Non mi ero accorta del viso gonfio della bambina, chi diavolo le aveva fatto questo? Che idiota che sono, è stato quel maledetto padre.

Poi passarono molte scene nella mia mente di disprezzo come se fosse un riassunto fino ad arrivare a un altro scenario.

Una giovane ragazza di non più di 15 anni, per i suoi tratti delicati di transizione da bambina a donna.

In quella scena compariva suo padre in compagnia di una donna e un'altra giovane dello stesso periodo di età, ma quest'ultima aveva qualcosa che mi faceva venire i brividi. Diciamo che era intuizione femminile o assassina nel mio caso, dato che nella mia vita precedente dovevo sempre essere un passo avanti a chi voleva farmi del male, peccato che non abbia mai dubitato del mio maledetto fratello. Comunque, il punto è che quella giovane sembrava non essere una brava ragazza.

Duca: Sol, lei è la mia nuova moglie e sarà tua sorella da adesso.

Sol: Molto piacere _ saluta con la testa chinata.

Cosa? Non hai un nome per presentarti come si deve? disse l'uomo con un'aria arrabbiata scusate, credo che i professori che ho assunto non siano stati abbastanza bravi nella sua educazione.

Tranquillo caro, mi occuperò di lei da adesso, prometto che la sua educazione sarà la mia priorità.

Grazie Maricela, adesso andiamo ad accomodarci, scegli la stanza che più ti piace.

Davvero, quella che più mi piace padre _ dice la giovane con un tocco di entusiasmo nella sua voce ma con un tocco di malvagità.

Grazie padre - fece un inchino pronunciato, poi si girò sui tacchi e si diresse verso le stanze per scegliere quella che le piaceva di più.

Poco dopo si sentì una discussione al secondo piano della casa, era la prima volta che Sol lottava per qualcosa, quella sua nuova sorella stava cercando di cacciarla dalla sua stanza e aveva iniziato a tirare fuori le sue cose, rompendo l'unica foto, o meglio, dipinto di sua madre. Sol si teneva di spalle, così quando Sandra vide che sua madre e il suo nuovo padre arrivavano, si diede uno schiaffo e cadde a terra per simulare uno schiaffo.

Che succede qui? - gridò il duca.

Padre, sua figlia mi ha colpita, non sapevo che questa era la sua stanza e mi piaceva, poi, senza volerlo, ho fatto cadere un piccolo dipinto di una donna e lei ha cominciato a gridarmi, ho cercato di scusarmi ma come si vede, mi ha strappato i capelli e mi ha colpita.

Un'ombra di fastidio apparve negli occhi del duca quando menzionò il quadro, ma lo dissimulò.

Sol, scusati con tua sorella.

Ma padre, io non...

Sbaf! Uno schiaffo risuonò nel corridoio.

Ti ho detto di scusarti.

Lei si sfregò la guancia e si scusò come poté, poi entrò nella sua stanza e la chiuse a chiave.

Scusa Sol, è tutto nuovo per lei, puoi scegliere un'altra stanza - disse il duca e lasciò il posto.

_Almeno non le ha tolto la camera, mi avrebbe arrabbiato ancora di più se l'avesse fatto, davvero che diavola di bambina malvagia è, non voglio neanche immaginare la madre.

I giorni successivi non furono molto diversi, quella ragazza faceva la vittima e cercava situazioni in cui sfortunatamente Sol si trovava in una posizione difficile.

_ Maledizione, già le avrei dato una lezione. L'avrei trascinata per tutta la casa, l'avrei portata nella stalla e gettata nel letame delle mucche, se comunque mi avrebbero picchiato o punito, che ne valesse la pena.

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