Arya arrivò al lavoro, uscì dall'ascensore e salutò la receptionist con un cenno della testa. Si avvicinò al bancone per ritirare la posta e poi tornò indietro verso l'ascensore, la voce profonda del suo capo le fece roteare gli occhi prima che lei andasse avanti, fingendo di non notarlo lì.
"Signorina Lewis, un attimo, per favore." La chiamò, e lei si voltò verso di lui con un'espressione contrariata, suscitando il suo sorriso appena percettibile.
"Certo, signor Pagano." La sua risposta arrivò con un sorriso forzato.
Dopo aver terminato la conversazione con il direttore e il responsabile delle risorse umane, si diresse verso di lei in quello che sembrò un movimento lento, intensificando solo la sua irritazione, dato che il sonno l'aveva elusa la notte prima, la sua mente era preoccupata da pensieri su di lui. Si chiese cosa sarebbe potuto accadere se non avesse interrotto il loro bacio, le varie sensazioni delle sue mani sul suo corpo, il suo calore contro di lei, i baci che diventavano più feroci e desiderosi. Un silenzio imbarazzante riempì l'aria mentre salivano in ascensore e, una volta aperte le porte, uscirono.
"Buongiorno, signor Pagano, buongiorno, signorina Arya." Li salutò Margo mentre uscivano.
"Buongiorno!" Rispose lui bruscamente.
"Buongiorno, Margo." Rispose Arya, priva di entusiasmo.
"Santo cielo! Arya, cosa ti è successo? Sembri come se fossi stata investita da un trattore, e quelle occhiaie da una notte insonne?" Esclamò Margo, colta alla sprovvista dall'aspetto di Arya.
"Infatti, non ho dormito affatto, è stata una notte terribile", disse, lanciando un'occhiata a Kilam.
"Ti preparerò un doppio espresso forte per tirarti su, e per quelle occhiaie, raffredderò due cucchiai nel congelatore. Appoggiali sulle occhiaie, applica un po' di trucco e sembrerai come nuova", offrì Margo mentre si dirigeva verso la piccola cucina, passando accanto a loro.
Arya entrò nel suo ufficio, si lasciò cadere sulla sedia e lasciò che il suo corpo si rilassasse, appisolandosi per un attimo prima che la gentile chiamata di Margo la svegliasse. Bevve il caffè e applicò i cucchiai freddi come suggerito, poi applicò un trucco leggero. Arya preparò alcuni documenti e li portò nell'ufficio di Kilam, bussò alla porta ed entrò al suo invito.
"Signor Pagano, questi sono i documenti dell'impresa edile indiana; devono essere inviati lunedì mattina. Potrebbe firmarli?" Chiese.
Posò i fogli davanti a lui e lui firmò, ripetendo l'operazione con altri documenti. Mentre stava per andarsene, lui la richiamò.
"Arya, riguardo a quello che è successo ieri..." Lei lo interruppe.
"Dimentichiamocene", dichiarò con fermezza.
"Non sono sicuro di cosa intendi, ma aggiungerò una percentuale e un bonus per la funzione extra, anche se non è un evento frequente", disse con un sorriso quasi impercettibile.
"Oh, giusto, signor Pagano", rispose lei, imbarazzata, e si diresse di nuovo verso l'uscita.
"E riguardo al bacio, mi è piaciuto molto", aggiunse con un sorriso malizioso, passandosi il pollice sulle labbra.
Arya uscì dalla porta come una furia, furibonda, e si diresse in cucina per buttare giù un bicchiere di acqua ghiacciata per raffreddare i suoi pensieri.
"Arrogante, presuntuoso... Pensa che essendo l'amministratore delegato di una grande azienda con un cognome conosciuto possa fare quello che vuole, calpestare le persone, palpeggiare le sue segretarie. Oh, come lo disprezzo", si infuriò mentre beveva altra acqua.
"I suoi genitori non gli hanno insegnato la decenza, il rispetto? Oh, Kilam Pagano, mi fai impazzire, mi fai venire voglia di strangolarti finché non diventi viola", borbottò mentre puliva e riponeva il bicchiere.
"Sarebbe considerato omicidio", giunse la voce profonda del suo capo alle sue spalle, facendola sobbalzare.
"E sì, i miei genitori mi hanno insegnato tutti quei valori, ma a volte preferisco metterli da parte", rispose con una risata sarcastica.
"Sarò nel mio ufficio; ci sono dei documenti dell'impresa edile di Dubai che devono essere inviati." Arya uscì in fretta.
Tornò ai suoi doveri, cercando di concentrarsi e dimenticare gli eventi recenti, ma la sua mente la tradiva ripetutamente, tornando alla notte precedente. Decidendo di uscire a pranzo in un ristorante vicino, si sedette a un tavolo vicino alla finestra e ordinò un risotto ai gamberi e un succo di fragola naturale. Mentre aspettava, osservava il mondo frenetico all'esterno.
"Arya Lewis? Sei proprio tu?" Una voce maschile la distrasse dai suoi pensieri.
"Tayler Braxton?" Alzò lo sguardo sorpresa.
"Sì, sono io. È passato così tanto tempo; non ti vedevo dalla laurea", si salutarono con un rapido abbraccio.
"Per favore, siediti", gli fece cenno di sedersi di fronte a lei, e lui si sedette.
"Allora, tu e Noam vi siete sposati, avete avuto figli?" Indagò come se cercasse di leggerle nell'anima.
"No, ci siamo lasciati circa sette anni fa, e sì, ho due gemelli, un maschio e una femmina", rispose con un sorriso.
"Wow. Non sei cambiata affatto, anzi, sei ancora più bella", confessò, con un accenno di timidezza nella voce mentre si passava una mano tra i capelli castano chiaro leggermente arruffati.
"Nemmeno tu sei cambiato, sei sempre lo stesso. Anzi, un po' più muscoloso di quanto ricordi", rise lei.
"E dove lavori adesso?" Chiese lui.
"Sì, sono l'assistente personale del signor Pagano", disse con una smorfia.
"Ah, Kilam sta andando bene", sorrise, i suoi denti bianchi perfettamente allineati.
"E tu? Cosa hai combinato?" Chiese lei, mentre lui ordinava il suo pasto. Mentre aspettavano, chiese che il loro cibo fosse servito insieme.
"Ho rilevato la casa editrice di famiglia dopo che mia sorella si è sposata ed è rimasta incinta, decidendo di dimettersi da presidente, e io sono subentrato", spiegò con entusiasmo.
"È meraviglioso, sono contenta che tu abbia trovato il successo."
***Scarica NovelToon per godere di un'esperienza di lettura migliore!***
Aggiornati 108 Episodi
Comments