L'auto si ribalta più volte, ruzzolando giù per il ripido pendio alberato, un'area completamente inaccessibile e accidentata.
Bianca si sveglia poco dopo l'incidente, coperta di lividi e piccoli tagli da schegge di vetro.
Tornando in sé, viene colpita dal forte odore di benzina e la consapevolezza che l'auto potrebbe esplodere la fa prendere dal panico. Sforzandosi, si libera dalla cintura di sicurezza e, nonostante le ferite, chiama Otavio, che non risponde. Cercando freneticamente a tentoni, individua il braccio di Otavio e, annusandolo per riconoscerne l'odore, riesce finalmente a forzare la portiera incastrata con una serie di calci.
Riuscita a uscire dal veicolo, Bianca, con notevole sforzo, trascina fuori Otavio. È un uomo corpulento e lei si sforza di tirarlo mentre nota il sangue sul suo viso.
Mentre l'odore di benzina si fa più forte, si affretta ad allontanare entrambi dall'auto il più velocemente possibile.
A peggiorare le cose, i proiettili iniziano a piovere sulla loro posizione mentre i nemici dall'alto sparano nella fitta foresta sottostante, decisi a non lasciare sopravvissuti. Non riescono a vedere Bianca e Otavio, ma sparano alla cieca per assicurarsi la loro morte.
Un proiettile vagante le sfiora il braccio e due proiettili si dirigono verso l'addome di Otavio. Bianca, inorridita, sta quasi per urlare, ma il pensiero che le sue grida potrebbero rivelare la loro posizione la induce a soffocare le urla con la mano. Fortunatamente, il giubbotto protettivo di Otavio lo salva dal pieno impatto dei proiettili.
Ma accade l'inevitabile: uno dei proiettili colpisce l'auto, generando una scintilla che innesca un'esplosione.
Bianca si getta su Otavio, incapace di trattenere un urlo di disperazione.
Dopo l'esplosione, i nemici se ne vanno, credendo di aver ucciso il Don siciliano. Non sanno che una giovane donna minuta e delicata è anche forte e astuta, e agisce senza esitazione per salvare se stessa e Otavio.
Più tardi, desiderosa che Otavio riprenda conoscenza, Bianca lo implora di svegliarsi. La gravità delle sue ferite le è sconosciuta e il suo stesso braccio le fa male mentre rimane sotto shock.
Strisciando, cerca qualcosa con cui difendersi e trova un robusto ramo d'albero con cui sedersi accanto a Otavio, in attesa di un eventuale aiuto.
Sente squillare il telefono di Otavio e lo individua seguendo il suono.
Trova il telefono e riesce a rispondere alla chiamata.
Bianca: Pronto... pronto, per favore mi aiuti.
John: Pronto, Bianca, dove sei?
Bianca spiega brevemente la loro situazione e rimane in linea per aiutare John a localizzarli.
Dopo una lunga attesa, sente passi e voci, si alza rapidamente, ramo in mano, pronta a difendere se stessa e Otavio.
John si avvicina, si precipita a controllare Otavio e sospira di sollievo nel trovare il suo amico vivo, avendo corso per tutto il tragitto, temendo di essere arrivato troppo tardi per salvare l'uomo che considera un fratello.
Vedendo Bianca, armata con un pezzo di legno, non può fare a meno di ridere, nonostante la grave situazione.
"Non avvicinarti, non voglio far male a nessuno!"
"Piccola, metti giù quel ramo prima che ti faccia male."
Otavio si fa avanti, prende il ramo dalle mani di Bianca e, vedendole il braccio sanguinante, chiede l'intervento di un paramedico.
Nel frattempo, i paramedici, insieme a una squadra di ricerca organizzata da John, visitano Otavio e confermano che sembra stare bene, ma sottolineano l'urgenza di portarlo in ospedale a causa di una grave ferita alla testa.
"Ora andrà tutto bene, Bianca, vieni con me."
John accompagna Bianca mentre una squadra trasporta Otavio su una barella, chiamando un elicottero per l'evacuazione.
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