Arrivò al nightclub e si diresse direttamente all'esclusiva area VIP, dove solo lui, i suoi invitati o le ballerine potevano entrare. Si sedette e sorseggiò un po' di whisky, cercando di raccogliere i suoi pensieri, quando si avvicinarono tre ballerine che "giocavano" sempre con Otavio. Erano in topless, vestite solo con perizoma, una iniziò una coreografia al palo e le altre due ballarono sensualmente l'una contro l'altra, lanciando occhiate lascive piene di desiderio e invidia a Otavio.
Sorprendentemente, Otavio non provava attrazione o desiderio per nessuna di loro. Quella che desiderava veramente non era lì, così chiese alle ballerine di andare. Lo fecero a malincuore, deluse perché Otavio non le aveva mai allontanate prima, avendo sempre soddisfatto tutte e tre con grande piacere e desiderio.
Eppure, nonostante le sue negazioni, il cuore un tempo gelido di Otavio si era scongelato per Bianca. Una cosa era certa: se era il cuore di Bianca che voleva conquistare, allora conquistato sarebbe stato.
Così, Otavio si alzò e tornò a casa senza indugio, desideroso di non perdere altro tempo.
Nel frattempo, Bianca era rimasta a pensare nella sua stanza per un bel po'. Sentì di essere stata forse troppo dura con Otavio, voleva solo che lui capisse il suo punto di vista e quanto avrebbe sofferto se non avesse mantenuto le promesse che le aveva fatto. Le lacrime le scorrevano lungo le guance, mescolandosi alla nostalgia dei suoi genitori e alla rabbia nei confronti della sorella per aver tradito la famiglia in quel modo.
Dopo un po' di tempo che non vedeva né Ellen né Otavio, si alzò, si lavò la faccia e decise di esplorare la casa. Facendosi coraggio e sentendosi piuttosto affamata, percorse lentamente il corridoio, con la mano che seguiva attentamente il muro per evitare di inciampare in qualcosa. Raggiunta la fine del muro e trovata una ringhiera, iniziò a scendere le scale. Eppure, a cinque gradini dalla fine, inciampò nella cinghia di un sandalo rotto e cadde in avanti.
Tuttavia, non cadde a terra; sentì invece le braccia forti e muscolose di Otavio afferrarla, portandole sollievo.
"Ragazza, se non fossi tornato, ti rendi conto di quanto avresti potuto farti male?!"
"E a te importa?"
"Se non mi importasse, sta' sicura che sarei stato io a farti cadere giù per le scale."
Otavio lo disse mentre la teneva ancora stretta.
"Puoi lasciarmi andare, Otavio."
"Non ti lascerò mai andare, Bianca. Sarò sempre qui per te. Sarò l'uomo che vuoi, ti chiedo solo una possibilità, è tutto ciò di cui ho bisogno. E per quanto riguarda l'amore... possiamo scoprirlo insieme."
"Otavi..."
Prima che potesse continuare, la baciò appassionatamente ma con tenerezza. Bianca non oppose resistenza e ricambiò il bacio, i loro cuori corsero finché non dovettero separarsi per riprendere fiato.
"Piccola, non dire niente, lascia che sia il tempo a parlare per noi. Come ho detto, non sono bravo a essere gentile, ma farò di tutto per imparare l'amore con te, se solo smettessi di essere così testarda, come un mulo."
Bianca- "Mi stai davvero dando della mu..."
Proprio mentre Otavio si rendeva conto che stava per rovinare tutto, la baciò di nuovo per calmare la tempesta. Dopo un po', furono interrotti da Ellen, che sfoggiava un sorriso allegro nel vedere suo figlio che baciava Bianca.
"Ceniamo, miei cari?"
Bianca era completamente imbarazzata e arrossì, poi Otavio la prese per mano, conducendola al tavolo da pranzo.
Aiutò gentilmente Bianca con il pasto, spiegandole le opzioni e servendole il piatto, cosa che sorprese sia Ellen che Bianca con la sua inaspettata gentilezza.
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