Ep.6

Sono arrivato alla casa, una volta entrato ho potuto percepire rumore, molto rumore, sono salito le scale e man mano che avanzavo il rumore si faceva più chiaro, quello che si sentiva era musica, e il volume era molto alto. Mi sono fermato davanti alla porta e ho potuto distinguere la melodiosa voce della donna che si trovava al suo interno. Mi sono preso la libertà di spingere la porta che era leggermente aperta. E sono rimasto pietrificato dalla scena che si mostrava davanti a me. Era una donna di bassa statura, i capelli erano di colore castano scuro e lunghi, non era per niente magra, lungo i lati della schiena si potevano notare i rotolini, era nuda dalla vita in su, indossava solo un intimo nero di pizzo e cantava il coro della canzone con molta passione.

Sono rimasto in piedi davanti alla porta fino a quando, qualche secondo dopo, si è girata nella mia direzione. Dea! I suoi seni sono belli, arrotondati e pieni, l'ho guardata negli occhi, sono di colore castano, e sono così perso nei miei pensieri che non so cosa abbia urlato, non l'ho sentita! È corso verso la panchina dove aveva il telo e si è coperta come ha potuto, mentalmente mi sono divertito un sacco, fuori dovevo sembrare rude e brusco.

Non le ho dato il tempo di dire altro perché mi sono girato e sono uscito di là il più velocemente possibile. Dovevo uscire di là, se non lo facevo era possibile che la mangiassi. Kantz di nuovo era un'incessante confusione nella mia testa, ma l'ho ignorato.

L'ho aspettata al piano terra della casa, erano passati circa 10 minuti quando l'ho sentita avvicinarsi, ho sentito le scale scendere, quando è arrivata giù si è fermata a qualche metro di distanza da me guardandomi fisso, suppongo che stesse aspettando che le dicessi qualcosa, questo mi ha fatto un po' ridere, era rossa...

—Ehi... Assistentessa, se hai finito di fissarmi con gli occhi, ti avviso che Rocío sta aspettandoci a casa mia, era occupata quindi non è venuta a cercarti e mi ha mandato io.

Mi sono voltato e sono uscito verso la casa centrale, pensavo che ci avrebbe messo molto più tempo a scendere, ma non è stato così. Veniva dietro di me, seguendo i miei passi, non ha detto nulla per tutto il cammino.

Era strano che non volesse fare conversazione o che non cercasse di avvicinarsi, perché di solito quando abbiamo ospiti donne, che vengono a fare lavori stagionali, non perdono tempo nel cercare di attirare la mia attenzione e quella dei maschi del branco.

Siamo arrivati a casa mia e fino a quel momento non mi sono girato a guardarla, sono passato oltre fino a raggiungere la sala da pranzo, quando mi sono seduto ho finalmente posato lo sguardo su di lei, direttamente nei suoi occhi e ho potuto vedere come diventava rossa come un pomodoro, lei ha salutato tutti i presenti e la mia Ro l'ha presentata come la sua nuova assistente di aula.

Dall'altra parte del tavolo ho potuto vedere l'espressione interrogativa di Lucas e Manuel, ho aperto il collegamento e ho detto loro:

—Non guardatemi così, quando finiamo di cenare vi racconto, dato che posso notare la vostra faccia di curiosità, sembrate vecchi pettegolezzi!

Entrambi hanno annuito senza dire una parola.

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