I loro sguardi si fecero improvvisamente allarmati nella direzione da cui proveniva quella voce; era stata pronunciata da Pietro, causando tensione in Augusto, mentre a Mirella, come sempre, brillavano gli occhi alla sua vista.
"Signor Pietro, come sta?" lo salutò lei, con un sorriso.
"Sto interrompendo qualcosa?" chiese lui, con una mano in tasca, scrutandoli alternativamente.
"Non interrompe niente, siamo solo amici, stavamo parlando," rispose prontamente lei.
Pietro, comprendendo dal trattamento di Mirella l'auspicio di qualcosa tra di loro, e sapendo già del rapporto più che amichevole tra lei e Augusto, non desiderava altro che quella donna si tenesse alla larga dal suo uomo.
"Stanno per servire la cena, informi Alice che siederà accanto a me, vado a prenderla," comunicò ad Augusto.
Quest'ultimo si allontanò immediatamente ricevuta la notizia, ma al tentativo di Mirella di fare altrettanto, Pietro la trattenne per un braccio.
"Un momento, devo parlarti."
"Sì, come posso aiutarla?" interrogò lei, col sorriso sulle labbra, immaginando una proposta.
Quel che ignorava, era che Pietro non aveva intenzione di proporle nulla, bensì di darle un avvertimento cui lei avrebbe dovuto attenersi. Pietro si avvicinò, sussurrandole all'orecchio.
"Ti sto dando un ordine e spero di non doverlo ripetere: da oggi ti terrai alla larga da Augusto, è finita la storia tra voi due, quindi non mi far scoprire che continuate a vedervi di nascosto," disse, rilasciando il braccio di lei, lasciandola sola nel giardino.
Mirella era sconcertata dall'accaduto, non solo per l'impossibilità di capire come Pietro fosse a conoscenza del suo rapporto con Augusto, ma anche per la ragione di tale minaccia, non comprendeva perché non le fosse più permesso avvicinarsi al suo amico speciale.
Anche senza comprendere i motivi di Pietro, non era abbastanza sprovveduta da disobbedire; avrebbe potuto spiegare ad Augusto via telefono, dal momento che non era stato menzionato alcun divieto riguardo le chiamate, ma avrebbe evitato incontri personali, così come le era stato ordinato. Inspirò profondamente e ritornò all'interno, come aveva detto lui, la cena era quasi pronta e desiderava goderne anch'essa.
Subito dopo essere entrato, Augusto si diresse verso la sua famiglia per informarli che Pietro desiderava che Alice siedesse accanto a lui, e non appena ebbe informato tutti, Pietro arrivò per prenderla.
"Pronti?" le offrì il braccio. "D'ora in poi faremo parte della stessa famiglia, puoi sedere al nostro tavolo," precisò, lanciando uno sguardo ad Augusto e poi ai genitori di Alice.
Pietro si diresse al tavolo dove si sarebbe cenato, Augusto sedette accanto a sua sorella, come Diego, che prese posto vicino a suo fratello e di fronte ad Alice. Quest'ultima lo guardò appena si sedette, ma deviò lo sguardo, non sapendo cosa Pietro avrebbe potuto fare se li avesse sorpresi a guardarsi.
La cena proseguì in un clima di imbarazzo per la maggior parte dei presenti, a differenza di Pietro, che trovava divertente la situazione. Suo fratello osservava Alice, che evitava di ricambiare lo sguardo, Augusto lo fissava con irritazione, i genitori di Alice sembravano nervosi e tesi, mentre lui e suo padre proseguivano tranquillamente il pasto.
Anche il silenzio si prolungò tra loro; non avevano argomenti di conversazione, cosa inusuale per tutti, ma riuscivano a mantenere le apparenze. Una volta finito, Pietro condusse anche Alice alla torta, nuovamente attirando l'attenzione di tutti per cantare il compleanno felice.
Alice costrinse un sorriso, mentre tutti la guardavano intonando quella canzone; alla fine tagliò la torta tra gli applausi e porse il primo pezzo a suo fratello, ringraziandolo con un abbraccio.
"Grazie per il tuo sostegno, penso che sarei già crollata senza di te," mormorò, baciandolo sulla guancia.
"Continuerò sempre a sostenerti e farò tutto ciò che posso per renderti felice," ricambiò il bacio.
Pietro si avvicinò per provocare Alice davanti ad Augusto.
"Mi sento triste ora, pensavo che il tuo futuro marito dovesse avere la prima fetta," disse con un ghigno.
Alice non rispose a quella provocazione, semplicemente ripose il coltello sul tavolo, altri avrebbero tagliato e servito il resto ai convitati; lei voleva solo allontanarsi da lui e se possibile partire al più presto, in tutti quegli anni, non aveva mai desiderato così ardentemente che il suo compleanno passasse in fretta, per evitare di dover stare con quelle persone e fingere di stare bene.
"Stavo scherzando, non c'è bisogno di agitarsi," disse prima di andarsene.
Dopo aver tagliato la torta, rimasero ancora un po' alla festa, poi gli ospiti iniziarono a salutare; anche Augusto era impaziente di tornare a casa, oltre a voler riposare, aveva il regalo per sua sorella da dare, il piano per liberarla dalle grinfie di Pietro.
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