Episodio 2 — Il nuovo lavoro di Hermit
ATTO I – Il giorno dopo
SCENA: SCUOLA SUPERIORE DI YORKNEW – MATTINA
La normalità è tornata… almeno in apparenza.
Sherria guarda distratta il cielo dalla finestra dell’aula.
Homura prende appunti con precisione marziale, ma stringe la penna troppo forte: la spezza.
Daki cammina per i corridoi ignorando tutti, occhi sempre bassi.
Hermit, elegante e distante nella 4-E, scrive formule matematiche sul margine di un libro.
Nessuna sa spiegarsi cosa sia successo sul tetto. Ma tutte sentono che non è finita.
SCENA: TETTO – INTERVALLO
Le quattro si ritrovano lì di nuovo. Stanno in silenzio, il vento tra i capelli.
Sherria: “Pensate che torneranno?”
Homura (senza guardare): “Lo spero.”
Daki: “Così presto? Che fortuna.”
Hermit: “Non ho tempo per aspettarli.”
(si alza, sistemando lo zaino)
Hermit: “Ho un turno oggi. Parco acquatico.”
Sherria: “Lavori?”
Hermit: “Part-time. Organizzazione, controllo temperatura, manutenzione.”
Scende senza dire altro. Homura la guarda andare via, gli occhi duri ma pensierosi.
ATTO II – Parco acquatico “Aqua Dream”
SCENA: PRIMO POMERIGGIO
Luci, musica, grida di bambini, schizzi d’acqua.
Hermit cammina sul bordo delle vasche. In uniforme, tiene in mano un tablet per monitorare temperatura, salinità, pressione. I suoi capelli azzurri sembrano vibrare al sole. È perfettamente a suo agio.
(voce narrante, Hermit)
“L’acqua parla. Scorre dentro di me. Se c’è un’alterazione, anche minima, io lo so.”
Le sue mani sfiorano la superficie di una piscina. I suoi occhi si chiudono per un attimo. Sente tutto: la pressione, il cloro, la vibrazione dei filtri. Ma poi…
“…Qualcosa è entrato.”
ATTO III – L’impurità
Un’increspatura inspiegabile in una delle piscine più profonde.
Hermit si ferma. Posiziona i sensori sul bordo. Tutti segnano “nella norma”. Ma lei sente il contrario.
(voce narrante)
“Come un morso nel cuore. Un veleno nell’oceano.”
SCENA: INTANTO, IN UN’ALTRA PARTE DEL PARCO
Neon Nostrade, vestita con un costume rosa e un cappello a tesa larga, è seduta sotto un ombrellone, coccolata da una collega: Senritsu. Ai lati, due guardie del corpo. Una si chiama Kurapika.
Neon: “Non c’è abbastanza panna nel frappè!”
Senritsu: “Va tutto bene, Lady Neon. Rilassati, oggi è una giornata di svago.”
Un tonfo lontano. Uno strano rumore metallico. Kurapika si alza.
Kurapika (freddo):
“Vado a controllare.”
Lascia Neon con Senritsu. Si dirige silenziosamente verso i tunnel di servizio.
SCENA: TUNNEL TECNICI SOTTERRANEI
Hermit cammina da sola. Il cristallo nel suo petto pulsa debolmente. La luce azzurra si riflette sull’acciaio umido. Gocce d’acqua piovono dal soffitto.
Dal fondo del tunnel, una presenza si manifesta. Acqua torbida, scura, si muove come una bestia senziente.
Mostro lunare: un’entità liquida, senza volto, con occhi galleggianti che si aprono e chiudono. Strisciante, impuro.
Hermit fa un passo indietro. Il suo corpo reagisce. Il cristallo esplode di luce. La sua armatura azzurra si materializza lentamente: elegante, fluida, scintillante.
Hermit (sottovoce): “Non posso scappare.”
ATTO IV – La battaglia solitaria
Il mostro attacca con tentacoli d’acqua contaminata. Hermit salta di lato, atterra con grazia.
Muove le mani: lame sottili d’acqua purissima tagliano i tentacoli come se fossero carta.
“Il mio corpo... è un fiume. Tu sei solo fango.”
La creatura emette un grido gorgogliante e prova ad avvolgerla, ma Hermit si inginocchia e tocca il pavimento. Un’onda azzurra la circonda.
“Ritorna alla fonte.”
Un’esplosione silenziosa: l’acqua del mostro evapora in una nebbia sottile, purificata. Rimane solo una pozza limpida sul pavimento.
Hermit si rialza. L’armatura si dissolve lentamente. È sudata, stanca. Ma intatta.
SCENA: SOPRA IL TUNNEL
Kurapika arriva tardi. Vede l’umidità uscire da una grata. Si china, osserva. Ma Hermit è già scomparsa.
(Kurapika, pensiero)
“Strano… sembrava un residuo di nen. Ma… diverso.”
Tocca l’acqua rimasta. È tiepida. Viva.
ATTO V – Epilogo
SCENA: FERMATA DEL BUS, SERA
Hermit aspetta il bus sotto un lampione. I capelli ancora umidi. Le mani stringono un sacchetto con i guanti del lavoro.
Dietro di lei, un poster sbiadito: “La Luce Eterea tornerà solo quando le quattro saranno unite.”
Homura, Sherria e Daki arrivano correndo, affannate.
Sherria: “Hermit! Ci siamo preoccupate!”
Daki: “Abbiamo sentito... qualcosa.”
Homura (seria): “Lo hai affrontato da sola, vero?”
Hermit le guarda. Una goccia scivola dal suo mento.
Hermit: “L’acqua mi ha avvertita. Non potevo ignorarla.”
Sherria (sorridendo piano): “Allora… forse è vero. I cristalli ci legano davvero.”
Homura: “Non abbassiamo la guardia. Il prossimo attacco potrebbe non essere così semplice.”
Hermit (guardando il cielo):
“Non importa quanta acqua ci sia. Se si sporca... io la sentirò.”
SCENA EXTRA – TEMPIO LUNARE
Lady Darkness osserva il cristallo azzurro su un tavolo d’ombra. L’acqua all’interno pulsa ancora.
“L’acqua ha resistito. Ma il fuoco cadrà.”
Schiocca le dita. Un nuovo mostro appare nell’ombra: brucia senza consumarsi.
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