La Tempesta in Arrivo*

**Capitolo 4: La Tempesta in Arrivo**

Il week-end seguente arrivò in un batter d’occhio. Aiko si svegliò con un sorriso sul volto, rievocando i momenti magici trascorsi al bar con Ryota. La musica, le risate e il calore della sua presenza l'avevano fatta sentire viva come mai prima d'ora. Tuttavia, il pensiero di dover tornare al lavoro e dover affrontare la realtà la fece esitare. C'era una linea sottile tra l'emozione e la paura, e Aiko sapeva che il loro legame si stava intensificando, ma le conseguenze di una relazione tra un CEO e la sua segretaria non erano da sottovalutare.

Decise di dedicare la mattinata a se stessa, facendo una passeggiata nel parco vicino casa. Il sole splendeva e l'aria era fresca; respirare profondamente la aiutò a schiarirsi le idee. Mentre camminava, si fermò a osservare i bambini che giocavano e le coppie che si godevano il tempo insieme. La dolcezza di quel momento la fece riflettere su ciò che desiderava davvero: non solo una carriera di successo, ma anche una connessione autentica e profonda con qualcuno.

Tornata a casa, Aiko decise di prepararsi per la settimana a venire. Si sentiva più determinata che mai a dare il massimo nel suo lavoro. Il lunedì, quando arrivò in ufficio, l'atmosfera era frenetica. Ryota era già immerso in riunioni e discussioni strategiche per il futuro dell'azienda. Aiko si mise subito al lavoro, cercando di concentrarsi sui compiti che le erano stati assegnati.

Mentre il giorno avanzava, però, Aiko non poteva fare a meno di notare che Ryota sembrava distante. Era impegnato e non sembrava avere tempo per interagire con lei come nei giorni precedenti. Ogni volta che Aiko cercava di avvicinarsi, lui era sempre occupato. La sua assenza la colpiva in modo inaspettato. La tensione che aveva percepito durante la settimana precedente sembrava svanita, lasciando il posto a un’inquietudine crescente.

Nel pomeriggio, durante una pausa caffè, Aiko si trovò a chiacchierare con alcuni colleghi. "Hai notato che Ryota è un po' strano ultimamente?" chiese una delle sue colleghe, una donna di nome Haruka. "Sembra che ci sia qualcosa che lo preoccupa."

"Già, l'ho notato," rispose Aiko, cercando di mascherare la sua preoccupazione. "Magari è solo stress da lavoro."

"Potrebbe essere," annuì Haruka. "Ma ho sentito che ci sono pressioni esterne. Gli investitori hanno delle aspettative alte, e ci sono voci di una possibile acquisizione da parte di un'altra azienda."

Aiko si sentì colpita. Era vero, il mondo degli affari era spietato, e la competizione era feroce. Ma non poteva fare a meno di chiedersi se la pressione stesse influenzando anche Ryota. Tornata al suo ufficio, si sentì inquieta, pensando a quanto fosse difficile per lui gestire tutto ciò.

Quando il giorno finì, Aiko decise di avvicinarsi a Ryota. "Posso parlarti un momento?" chiese, cercando di mantenere un tono casuale.

Ryota alzò lo sguardo da un documento. "Certo, Aiko. Di cosa hai bisogno?"

"Ho notato che sei un po' distante ultimamente. Se c'è qualcosa che ti preoccupa, sono qui per ascoltarti," disse, cercando di esprimere sincera preoccupazione.

Ryota sospirò, il suo sguardo si fece più serio. "Apprezzo la tua preoccupazione. Ci sono alcune sfide che stiamo affrontando, e non voglio che questo influisca sul nostro lavoro. Dobbiamo concentrarci sui risultati."

Aiko annuì, ma non poté fare a meno di notare la pesantezza nelle sue parole. "Siamo una squadra, Ryota. Se hai bisogno di aiuto o di qualcuno con cui parlare, ci sono."

"Grazie, Aiko. Significa molto per me," rispose lui, ma non riusciva a nascondere la stanchezza nei suoi occhi. Aiko si sentì impotente, desiderando ardentemente di potergli offrire un supporto più tangibile.

La settimana proseguì con un ritmo serrato. Ryota continuava a essere assorbito dalle sue responsabilità, e Aiko si sentiva sempre più frustrata. La distanza tra loro cresceva, e ogni giorno che passava le sembrava di perdere un pezzo di quella connessione speciale che avevano condiviso. Le risate e le conversazioni intime sembravano un lontano ricordo, e l’ansia si insinuava nel suo cuore.

Un giovedì pomeriggio, Aiko fu convocata per una riunione urgente con Ryota e il resto del team. "Dobbiamo affrontare la situazione con gli investitori," iniziò Ryota, la voce ferma ma con una nota di stress. "Ci sono stati cambiamenti nel mercato, e dobbiamo rivedere le nostre strategie."

Aiko ascoltò attentamente, cercando di cogliere ogni dettaglio. La tensione nella stanza era palpabile, e ogni membro del team sembrava consapevole della gravità della situazione. Dopo ore di discussione, Ryota si alzò e si avvicinò a Aiko.

"Possiamo parlare in privato?" chiese, il suo tono più serio del solito.

"Certamente," rispose Aiko, il cuore che le batteva forte. La sua mente correva, chiedendosi cosa avesse in mente.

Si spostarono in un'area più tranquilla dell'ufficio. "Aiko, hai lavorato duramente e voglio che tu sappia quanto apprezzi il tuo impegno," iniziò Ryota. "Ma la situazione sta diventando difficile, e ho paura che le pressioni esterne possano influenzare anche te."

"Non sono preoccupata per me, ma per te," rispose Aiko, sinceramente. "Non voglio che ti senta sopraffatto."

Ryota la guardò intensamente. "Hai un modo di far sentire gli altri importanti. È una qualità rara." La sua voce era seria, ma c'era anche una sfumatura di vulnerabilità. "Voglio che tu sappia che non voglio che il nostro rapporto professionale si intrometta in quello che abbiamo."

Le parole di Ryota la colpirono profondamente. "Non preoccuparti, Ryota. La nostra amicizia è importante per me. Ma non voglio che tu ti senta solo."

Un sorriso amaro apparve sul volto di Ryota. "La solitudine è una parte inevitabile del successo. Ma spero che tu non debba mai affrontare quella solitudine."

Aiko sentì un nodo alla gola. "Non sarai mai solo, Ryota. Siamo una squadra, e questo significa che ci sosteniamo a vicenda."

Ryota annuì, ma il suo sguardo rimaneva carico di preoccupazione. "Grazie, Aiko. Non so cosa farei senza di te."

Mentre tornavano alla riunione, Aiko si sentiva confusa. La connessione che avevano si stava intensificando, ma la pressione che Ryota sentiva la metteva in una posizione difficile. Voleva sostenerlo, ma non sapeva come.

Nei giorni successivi, la situazione continuò a deteriorarsi. Le riunioni con gli investitori si facevano sempre più intense, e Aiko notò che Ryota stava iniziando a mostrare segni di stanchezza. Nonostante i suoi sforzi per rimanere professionale, Aiko non poteva fare a meno di preoccuparsi per lui.

Un venerdì sera, dopo una giornata particolarmente stressante, Ryota tornò in ufficio per lavorare su alcune presentazioni. Aiko non poté resistere alla tentazione di avvicinarsi. "Sei ancora qui?" chiese, cercando di mantenere un tono leggero.

"Sì, devo finire alcune cose," rispose Ryota, stropicciandosi gli occhi. "Non posso permettermi di rallentare."

"Ryota, hai bisogno di una pausa. Non puoi lavorare senza sosta," insistette Aiko, preoccupata per la sua salute.

"Lo so, ma non posso permettere che il lavoro si accumuli. Gli investitori stanno aspettando," disse lui, il tono di voce che tradiva la sua frustrazione.

Aiko si sentì impotente. "Posso aiutarti. Possiamo lavorare insieme e dividere il carico."

"Apprezzo il tuo aiuto, ma questo è un lavoro che devo affrontare da solo," rispose Ryota, il suo sguardo fisso sullo schermo del computer.

"Non sei solo. Non devi affrontare tutto questo da solo," ribatté Aiko, avvicinandosi a lui. "Siamo una squadra, e voglio essere qui per te."

Ryota la guardò, e per un breve istante, Aiko vide un barlume di vulnerabilità nei suoi occhi. "Aiko, non voglio che tu ti preoccupi per me. Questo è solo un momento difficile."

"Ma tu sei importante per me, Ryota. Non voglio che il tuo sogno si trasformi in un incubo," disse Aiko, sentendo il cuore battere forte. La tensione tra loro sembrava crescere, e quel momento sembrava carico di emozioni inespresse.

Ryota sospirò, la sua espressione si fece più seria. "Non voglio che il nostro rapporto si complichi. Ho bisogno di mantenere il focus sul lavoro."

Aiko sentì una fitta al cuore. "Capisco, ma non posso ignorare quello che proviamo l'uno per l'altra. Non possiamo continuare a ignorarlo."

"È complicato," rispose Ryota, la sua voce un sussurro. "Non voglio che tu soffra a causa di me."

Il silenzio che seguì era carico di tensione. Aiko si trovava di fronte a un bivio: continuare a combattere per il loro legame o ritirarsi per proteggere entrambi da potenziali dolori futuri. Ma un pensiero la colpì: "Se non affrontiamo questa situazione, rischiamo di perderci l'uno con l'altro."

In quel momento, Aiko decise di scommettere sul loro legame, nonostante i rischi. "Ryota, voglio che sappiamo cosa proviamo. Non possiamo lasciare che la paura ci fermi."

Ryota la guardò intensamente, e Aiko si sentì vulnerabile sotto il suo sguardo. "Non so se è il momento giusto," disse infine.

"Non c'è mai un momento perfetto," replicò Aiko con determinazione. "Ma se non affrontiamo la verità, potremmo perderci."

Ryota si fermò per un momento, il suo sguardo che scrutava il suo viso. "Sei una persona incredibile, Aiko. Non voglio farti del male."

"Non lo farai, Ryota. Ma dobbiamo essere onesti l'uno con l'altra," rispose Aiko, la sua voce ferma. "Affrontiamo insieme questa tempesta."

Con un gesto deciso, Aiko si avvicinò a Ryota, sentendo la tensione crescere. Non sapeva cosa sarebbe successo, ma era pronta a scommettere sul loro legame, anche se la strada davanti a loro era incerta.

**Fine del Capitolo 4**

Aiko e Ryota si trovano di fronte a una scelta cruciale: affrontare la verità dei loro sentimenti o lasciarsi sopraffare dalle pressioni del mondo esterno. La loro connessione si intensifica, ma il futuro è carico di incertezze.

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