Solo

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Solo...

Narratore:

Vi racconterò la storia di una donna che osservavo da lontano, ma era sempre in piedi alla finestra, anche se separata da un muro potevo vedere la sua tristezza, non era brutta e non era povera, era sempre ben vestita e ben truccata, ma i suoi occhi mostravano sempre quanto fosse infelice.

Suo marito era un ricco uomo d'affari, i suoi figli erano all'università, sempre sorridenti, e alle feste il marito era al suo fianco, sorridente e affettuoso.

Ma quando si entrava in casa sua era tutta un'altra storia.

—Cara, com'è andata la giornata? - chiedeva con gioia, perché era entusiasta quando suo marito tornava a casa, sempre profumato, truccato, con la casa in ordine, la moglie perfetta.

—Normale come sempre, non disturbarmi, sono stanco. - Si rannicchiava e se ne andava.

Quando i suoi figli tornavano a casa dall'università, li accoglieva con la stessa gioia.

— Figlio mio, com'è andata la giornata?

— Assicurati di non affollarmi! - E così proseguiva in camera da letto, quando arrivava la sua principessa con la sua bambolina.

— Ciao, bambina mia, com'è andata la giornata?

La figlia non la guardò, le passò davanti e andò in camera da letto, lasciandola sola in salotto.

Si sentiva così triste, sentiva di non essere così importante, così prese una decisione e a tavola glielo disse.

— Volevo dirvi che domani andrò da mia madre, starò lì per qualche giorno. - Forse sentiranno la mia mancanza, pensò.

— Beh, se vai da tua madre, chi mi preparerà la cena? - Le chiese il marito e lei si fermò a guardarlo, con il cuore che le si restringeva ancora di più.

— Aspetta, mamma, domani vai dalla nonna? Domani non va bene! Ho preso accordi con alcuni amici che cucineranno? E ci servirà.

Guardò la sua famiglia e si rese conto di quanto le mancassero. Si alzò in silenzio e andò in camera sua a preparare le sue cose, lasciandoli alle loro discussioni.

Quando tutti si addormentarono, uscì e tornò a casa da colei che aveva sempre amato. Arrivò al mattino, ma fu più sorpresa quando sua madre aprì la porta e non sembrò contenta della sua visita.

— Cosa ci fai qui?

— Mamma, sono venuta a trovarti, non sei contenta di vedermi? - Appena sulla porta, la madre la guardò con disgusto.

— Perché dovrei essere felice di vederti?

— Mamma, sono tua figlia, vivo lontano da te e ho pensato che ti sarei mancata, ho viaggiato per poter passare un po' di tempo con te. 

Le si strinse il cuore, perché l'unica persona che pensava di accogliere con un abbraccio, al momento non sembrava felice di vederla.

— Non ti ho chiesto di venire qui, sei venuta perché volevi, infatti non mi mancavi, ho così tanti problemi che non mi ricordavo che avevi una figlia, sei venuta da sola perché se sei venuta con la tua famiglia puoi tornare indietro, la mia casa non può ospitare così tante persone. 

Quanto mi sono sentita umiliata nel vedere che la persona che il mio cuore pensava mi avrebbe trattato bene, ora non vuole che io sia lì, e quando guardo la persona che ho di fronte mi rendo conto che nemmeno lei mi vuole.

Rimango sulla porta, guardando ancora la persona che mi ha messo al mondo. Non ricordo che mia madre mi trattasse così duramente, mi ha sempre trattato con molto amore e affetto, anche prima che mi sposassi.

Mi sento sola, non ho nessuno che mi tenga la mano, il mio cuore batte forte, sento qualcosa di diverso, un dolore così forte, un dolore che mi entra dentro.

Mi sembra di entrare in un pozzo senza fondo, non riesco a respirare, mi manca il fiato.

Appoggio la mano sulla porta per sorreggere il mio corpo che si indebolisce a poco a poco, è un dolore profondo, mi fa male la testa, non so cosa fare, sto cadendo in un buco, rifiutato, questa è la sensazione che mi passa per il cuore, rifiutato, disprezzato e illuso. 

 Continuo a chiedermi dove mi sono smarrita, che fine ha fatto quell'uomo che mi ha scelto come moglie, dov'è? 

E i miei figli, che ho portato in grembo per nove mesi, accuditi, curati, asciugati dalle loro lacrime, portati in braccio.

Oggi sembro più una domestica per loro o semplicemente un oggetto.

Faccio dei passi indietro, mi accorgo che le labbra di mia madre si muovono, non sento nulla, e a poco a poco il mio corpo si appesantisce, comincio a fare dei respiri profondi, ma l'aria non arriva, la mia vista si oscura e sto cadendo, quando me ne accorgo sono finita nel buio più totale, non so dove sono, ma ancora una volta mi sento sola qui, come sembra che negli ultimi anni della mia vita sia stata qui da sola. 

Il mio cuore soffre, ma volevo che tu conoscessi il mio amico qui.

Vi mostrerà quanto sia importante una persona nella nostra vita.

Baci dalla Regina.

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