Tu Bruci Ogni Parte Di Me
Il cielo era grigio l'aria era così umida le strade a follate sembrava tutto così grande ai miei occhi odiavo il casino era come se mi soffocasse . Fin da piccolo ero un bambino strano tutti i miei compagni mi prendevano in giro mi ridevano alle spalle dicendo che avevo un aria fredda e per questo tutti mi stavano lontani , mi sentivo molto solo e mi in fastidiva il fatto che tutti mi vedevano come un bambino arrogante e per questo motivo ero sempre a fere lisse ). In una Mattina gelida il cielo completamente coperto di nuvole le strade umide e l'aria gelida mi in caminavo per andare a scuola ero avvolto nei miei pensieri e detestavo andare a scuola era come andare in una battaglia , sentivo l'ansia nelle mie gambe e il respiro più affannato perché sapevo che appena superavo quel cancello arrivavano quei mocciosi che non avevano nulla da fare oltre prendermi in giro mi infastidivano molto ma facevo sempre finta di nulla perché sapevo benissimo che ero migliore di loro . oramai per me era diventata una routine tutto questo e avevo imparato a farci i conti . Finquando non mi arrivo uno spintone e caddi per terra e li allora aggi , mi richiamarono in presidenza ero talmente nervoso che non volevo sentire nessuno quando apri la porta vidi imiei genitori infuriati e con uno sguardo di delusione nei miei confronti e lì non ebbi manco la forza di guardali in faccia. Dentro ero così in furiato mi si era creato un nodo alla gola," io non ero stato sono stati loro a incominciare "ripetevo nella mia testa ma non ebbi mai il coraggio di dirlo . Quando finì di parlare uscendo in quella stanza imiei mi guardava e mi dissero che dovevano tornare allavoro e che quando sarebbe tornati avremmo fatto i conti , piano piano le vidi allontanassi escopiai in pianto silenzioso non volevo fare vedere la mia fragilità a nessuno credevo che mi avrebbero preso per un codardo preferivo rimanere il bambino Freddo senza emozioni . Quando a sai lo sguardo con gli occhi appannati vidi una bambina fissami con curiosità piano piano si avvicina a me e non capivo il motivo era così fastidisio . Ad un tratto mi fece una domanda : Ehi ragazzo perché piangi ? Mi domando ero ancora confuso non ebbi il tempo di capire .
: Allora ti ho fatto una domanda ? " Ero talmente nervoso che non ebbi neanche la forza di rispondere e andai via e la ignorai . E mentre mi a allontanavo senti la sua voce" che raggazacio" esclamò. In cominciai a pensare quella bambina era davvero strano non riuscivo a controllare il mio cuore era come se stesse esplodendo era davvero strano che mi abbia dato a parlare, non stante il mio modo di essere tutti i bambini delle mia età avevano paura del mio aspetto ma lei era diversa , pensai a quella ragazza fino al ritorno di casa mia alzai gli occhi e mi ritorno la tristezza Non volevo entrare sapevo che dentro a quella casa sarebbe stata vuota e fredda , non sentivo il calore di una famiglia unita invidiavo tutte quelle famiglie presenti per i loro figli sempre sorridenti e che trascorrevano un po' di tempo con i propri figli , ma questo non era il mio caso , non c'era nessuno pronto a aspettarmi casa .Erano sempre a lavoro non mi davano nessun tipo di affetto mi riempivano sempre di regali credendo che così le avrei amati , mi chiedevano solo che voti avessi preso perché non dovevo rovinare la loro immagine era così soffocante questa situazione. Presi di coraggio e entrai . Entrai nella mia stanza e mi affacciai alla finestra, quando a tutto ad un tratto vidi dei camion da trasloco mi domandavo chi si poteva mai trasferire in una casa così vecchia era così buffa e un po' malandata . Avevo sempre la curiosità di entrare in quella casa ma mia madre me lo vietava sempre. Diceva che non era un posto per me , vedevo tutti i miei coetanei giocare in quella casa e io non potevo mi sentivo talmente triste . Volevo vedere che si era trasferito lì ero talmente curioso che scesi a vedere quando all'improvviso vidi la stessa bambina di stamattina e pensai tra me e me questa mocciosa mi ha seguito così mi avvicinai con un'aria arrogante
Ehi tu mocciosa mi hai seguito ? Domandai in furiato
" Ehi sei quel bambino moccioso perché ti dovrei seguire non sei al centro dell'universo mi sono trasferita in questa casa . Mi infuriai molto così andai via senza dire una parola la odiavo.
l giorno dopo mi preparavo per andare a scuola presi lo zaino e andai in cucina dove cerano ancora imiei presi una merendina e andai via senza neanche salutarli non si domandarono neanche il perché era tutto così brutta per me volevo scappare di casa e andare più lontano possibile ma più troppo ancora era piccolo oggi la giornata era particolarmente soleggiata sentivo lo squitio degli uccelli quella aria un po' fredda ma si stava bene mi rilasava quando all'improvviso senti una pacca sulla spalla mi voltai e vidi quella mocciosa , : ei ciao come mai questa faccio da funerale oggi la giornata e così bella devi essera felice. Cmq Piacere di conoscerti mi chiamo Aisha e tu ? Passai aventi senza dire una parola era cosi fastidiosa non faceva altro che parlare , nessuno si era cosi tanto fermato a parlami come lei e sembrava le piacesse era da vero strana quando mi fece ultra domanda : quindi il tuo nome ? Risposi arrogante " Brayan e camminavo sempre più avanti di lei : e così bello da oggi voglio essere tua mica non conosco nessuno moccioso quindi ho bisogno di una mico. ogni passo che facevamo mi parlava era talmente curiosa di tutto sembrava uscita da una favola , pensavo a quello che aveva detto prima credevo che mi prendesse in giro perché non avevo mai avuto una mico e la cosa mi metteva un po' di dubbi lo desideravo tanto ma piano piano crescendo un po' di più ho un cominciato a odiare tutto . Arrivati vicino alla scuola tutti in cominciarono a fissarla con curiosità capivo quei ragazzi era una bambina carina sembra che nei suoi occhi ci fosse il mare erano così grandi e intensi aveva un volto angelico sembrava di segnata.entratto in quel cancello vidi quei ragazzi avvicinarsi le odiavo con tutto me stesso ma non c'era mai nessuno a difendermi mi davano sempre un sopra nome" l'uomo nero "erano così ridicoli mi riempivano ti insulti spintoni quando vidi Aisha rispondere a tono a quei mostri, rimasi veramente stupido non mi sarei mai a spettato che una ragazza di fendesse una ragazzo a che se nei suoi confronti sono stato
arrogante, Si voltò e mi sorrise e da lì in nostro rapporto cambio . Nei gli altri giorni il nostro rapporto era più amichevole veniva sempre a casa mia ridevamo e studiamovamo sempre in sieme eravamo una cosa sola e il nostro rapporto era veramente speciale, quando stavo con lei mi scordavo di tutto quello che mi circondava , le mie giornate erano sempre sorridenti lei era la mia migliore amica e credevo che sarebbe stato così per sempre non riuscivo più a immaginare una vita senza lei amavo il suo sorriso e i suoi occhi grandi mi piaceva a ascoltare la sua voce piano piano mi stavo legando di più a le . Erano passati ormai 3 anni eravamo più grandi rispetto a prima e la nostra amicizia era diventata più stretta lei , ormai faceva parte della mia vita sapeva tutto di me io di lei, con il passare del tempo tutti in cominciavano anotarmi di più Aisha diceva che stavo diventando più carino amava quei capelli neri diceva che mi rendevano una ragazza misteriosa e sexy . Anche lei Stava diventando sempre più bella avevo una bellezza unica era semplice si distingueva sempre da tutti amava tanto guardare le stelle avevamo una tradizione il 10 agosto andavamo sempre a vedere le stelle in quella montagna altissima era il nostro posto segreto era qualcosa di nostro che nessuno sapeva . Quella sera dopo essere tornati dalla montagna la salutai come sempre, e entrai dentro casa , e senti imiei lidicare pesantemente vidi la casa piena di scatoloni
corsi subito da imiei e chiedendo del perché ste sero lidi canto e del perché curiosità , :perché ci sono tutti questi scatoloni ? mia madre rispose : io e tuo padre abbiamo trovato la voro all'estero dobbiamo trasferisci mi dispiace devi preparare le tue cose entro due giorni. Non ho aperto bocca non riuscivo a camminare non volevo crederci non volevo lasciare Aisha perché era la prima persona che mi abbia fatto sentire solo. non volevo ! gridai fatte e così via , piangevo molto ero infuriato non volevo neanche crederci ripetevo sempre" svegliati" "svegliati" detestavo imiei genitori le odiavo non volevo più guardali neanche in faccia correndo così fatte cadi per terra e gridai con tutta la mia voce non voglio andarmene ormai avevo trovato una mica non volevo iniziare un'atro hanno in una scuola deve tutti mi guarderanno con paura. Andai nel posto preferito di me e Aisha e scrissi le nostre iniziali su in sasso . Guardai per luttima volta lestelle e nascosi una scatola dove dentro c'era dentro una collana .
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