Foresta Incantata, passato.
Il Principe Azzurro salva la sua amata Biancaneve dall’Incantesimo del Sonno scagliato dalla perfida Regina, nota come la "Regina Cattiva", con il Bacio del Vero Amore. Durante il loro matrimonio, irrompe Regina, che lancia un avvertimento ai presenti: presto lancerà il Sortilegio Oscuro per privare tutti gli abitanti della Foresta Incantata del loro lieto fine e avere finalmente la sua vendetta.
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...Il Principe Azzurro bacia Biancaneve, stesa sulla teca di cristallo...
Biancaneve: Tu... tu mi hai trovata!
Principe Azzurro: Perché? Avevi qualche dubbio?
Biancaneve: L'urna di cristallo ha messo a dura prova la mia fiducia...
Principe Azzurro: Io ti troverò sempre, puoi starne certa!
Biancaneve: Lo vuoi davvero?
...Sono sull'altare...
Principe Azzurro: Lo voglio!
Sacerdote: E vuoi tu, Biancaneve prendere quest'uomo come tuo sposo per amarlo e onorarlo per il resto dei tuoi giorni?
Biancaneve: Lo voglio!
Sacerdote: E dunque io vi dichiaro marito e moglie!
Regina Cattiva: Presto tutto ciò che amate, ciò a cui tutti voi siete legati, vi sarà portato via... per sempre! E dalla vostra afflizione, sorgerà il mio trionfo. Distruggerò la vostra felicità ve lo prometto, dovesse essere l'ultima cosa che faccio!
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Preoccupati dalle minacce della strega, Biancaneve e il Principe Azzurro decidono di consultare Tremotino, il temuto Signore Oscuro, di recente catturato e rinchiuso nella grotta dei Sette nani adibita a prigione magica. Tremotino spiega alla coppia che il Sortilegio Oscuro spedirà i suoi abitanti in un posto orribile, un luogo senza magia, privandoli del loro lieto fine e delle loro memorie, ma svela anche una profezia sulla bambina che aspettano: lei, che è il frutto del Vero Amore, sarà la "Salvatrice", colei che è destinata a restituire a tutti il lieto fine e a spezzare il Sortilegio ai suoi 28 anni. In cambio dell’aiuto dato, Tremotino pretende di sapere il nome della bambina che Biancaneve porta in grembo: Emma.
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...Preoccupati Biancaneve e il Principe Azzurro consultano Tremotino...
Tremotino: Presto sarete tutti in prigione, sì! Proprio come me... anzi, peggio! La vostra prigione... la prigione di tutte le prigioni. Sarà il tempo. Quando il tempo si fermerà, saremo tutti intrappolati, intrappolati in un luogo orribile, dove tutto ciò che amiamo ci sarà strappato per sempre. Soffriremo per l'eternità...mentre la regina finalmente si godrà la vittoria. Non ci sarà mai più un lieto fine.
Principe Azzurro: E non c’è niente che possiamo fare per fermarla?
Tremotino: Oh no, voi non potete fare niente… MA! C’è una profezia che dice che fra 28 anni il frutti del Vero Amore, spezzerà l’incantesimo!
Principe Azzurro: Di chi stai parlando?
...Tremotino indica la pancia della fanciulla...
Tremotino: Lei, lei sarà la “Salvatrice”. Adesso che vi ho svelato questo piccolo segreto, voglio sapere il nome della bambina.
Biancaneve: Emma, si chiamerà Emma.
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Più tardi, riunitisi con gli altri personaggi della Foresta Incantata per discutere sul da farsi, Biancaneve e il Principe Azzurro vengono informati dalla Fata Turchina che c’è una speranza per loro: un albero magico che ha la possibilità di trarre in salvo una persona dal maleficio. Geppetto e il figlioletto Pinocchio si mettono all’opera per costruire una teca con il legno dell’albero, così Biancaneve potrà salvarsi e crescere la bambina seppur lontana dal Principe Azzurro.
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Fata Turchina: In effetti, ora che ci penso, c’è una speranza, un albero magico trasformato in teca può salvare una sola persona dal maleficio. Geppetto ci pensi tu?
Geppetto: Certo ci penseremo io e Pinocchio.
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I piani cambiano quando a Biancaneve si rompono le acque proprio nel giorno dell’arrivo del Sortilegio. Nonostante i dubbi Biancaneve e il Principe prendono la dolorosa decisione di lasciare comunque l’appena nata Emma sola nella teca magica, in modo da proteggerla dal Sortilegio con la speranza che lei torni a salvarli. Il Principe Azzurro riesce a metterla al sicuro nella teca, poco prima di venire colpito a morte dagli sgherri di Regina. La Regina Cattiva festeggia della sua vittoria davanti Biancaneve, la quale l’avverte che lei alla fine perderà perché Emma li salverà tutti. Un istante dopo, il Sortilegio Oscuro invia tutti i personaggi della Foresta Incantata in un luogo sconosciuto: il Mondo Reale.
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Biancaneve: Dove andiamo?
Regina: In un luogo orribile, assolutamente orribile. Un posto dove l'unico lieto fine, sarà per me!
Biancaneve: Io non ne sarei così sicura, tra 28 anni, lei ci salverà tutti e tu perderai!
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Boston, presente.
Emma Swan è una solitaria cacciatrice di taglie, che è stata abbandonata alla nascita e ha vissuto senza una famiglia per tutta la vita. Il giorno del suo 28º compleanno, Emma riceve la visita di un ragazzino di nome Henry Mills, che afferma di essere suo figlio che lei ha dato in adozione 10 anni prima. Henry vuole che Emma lo accompagni nella città in cui vive, Storybrooke, nel Maine, che a detta del bambino è abitata dai personaggi delle favole incoscienti della loro vera identità e bloccati nel tempo a causa della maledizione della Regina Cattiva, avendo come prova un libro che narra le vicende degli abitanti della Foresta Incantata: C'era una volta. Henry inoltre afferma che Emma è figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro, i quali pur non volendo, sono stati costretti ad abbandonarla per salvarla dal Sortilegio e ora il suo compito è spezzare la maledizione.
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...In autobus...
Passeggero: È un buon libro?
Henry: Questo? Questo è molto più di un libro.
...Al ristorante...
Emma: Non ce l'ho una famiglia.
Ryan: Oh, coraggio, tutti hanno una famiglia.
Emma: Tecnicamente è vero, ma non tutti la conoscono.
...Prima di spegnere le candeline...
Emma: A un anno pieno di successi..
...Poco dopo suona il campanello. ...
Emma: Ehm... ti sei perso?
Henry: Sei tu Emma Swan?
Emma: Si, e tu chi sei?
Henry: Io mi chiamo Henry, sono tuo figlio!
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Emma, titubante e non credendo alle parole del bambino, decide di riaccompagnarlo a casa e insieme raggiungono Storybrooke, dove la donna conosce la madre adottiva di Henry, il sindaco Regina Mills (la Regina Cattiva), che il bambino detesta per ciò che ha fatto.
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Henry: Non ho mai visto quell'orologio muoversi. Il tempo qui si è fermato.
Emma: Come dici?
Henry: È il sortilegio della regina! Ha mandato qui il popolo della foresta incantata!
Emma: Cioè... una regina cattiva ha mandato qui tutti i personaggi delle favole?
Henry: Si! E ora sono intrappolati.
Emma: Fermi nel tempo a Storybrooke nel Maine... E vuoi che io me la beva?!
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Archie: Henry, cosa ti ho detto delle bugie? Cedere al proprio lato oscuro non porta mai a niente.
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Regina offre ad Emma da bere e la ringrazia per aver portato Henry a casa, ma le chiarisce che Henry è suo figlio e lei non deve intromettersi. Sulla via del ritorno, nei pressi del confine di Storybrooke, Emma finisce fuori strada a causa di un lupo che appare improvvisamente sulla strada. Emma si risveglia il mattino dopo nella cella dello sceriffo Graham, accusata di guida in stato di ebbrezza, e poco dopo arriva anche Regina, preoccupata dall’ennesima sparizione di Henry. Grazie alle sue competenze di cacciatrice di taglie, Emma scopre che Henry è riuscito a trovarla a Boston servendosi di un sito internet pagato con la carta di credito di una certa Mary Margaret Blanchard (Biancaneve), la sua insegnante di scuola. Emma e Regina chiedono spiegazioni a Mary Margaret, ignara di tutto, e le chiedono se ha idea di dove possa trovarsi Henry. Emma lo ritrova poi al suo "castello".
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Mary Margaret: A cosa pensa che servano le storie? Queste storie, i classici, c'è un motivo se tutti le conosciamo. Sono un modo per venire a patti col mondo, un mondo che non sempre ha senso.
Mary Margaret: Sa, Henry è un bambino adottato e, come tale, anche lui deve affrontare la domanda tipica e inevitabile: "perché sono stato abbandonato?". Oh, le domando scusa, non intendevo assolutamente giudicarla, mi perdoni.
Emma: Va tutto bene.
Mary Margaret: Ascolti, ho deciso di dargli quel libro perché volevo che Henry potesse avere la cosa più importante di tutte... la speranza! Credere anche solamente nella possibilità di un lieto fine è un mezzo molto potente.
Emma: Lei sa dov'è, non è vero?
Mary Margaret: Provi a vedere nel suo castello.
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I due hanno modo di parlare, e Henry le dice di non avercela con lei per averlo dato via, perché sa che lo ha fatto per concedergli un’occasione migliore, proprio come hanno fatti i genitori di lei.
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...Al castello...
Emma: Ancora non si è mosso, eh?
Henry: Speravo che quando ti avrei riportata qui, le cose sarebbero cambiate. Che la battaglia finale sarebbe cominciata.
Emma: Io non sto combattendo nessuna battaglia, ragazzino.
Henry: Sí, invece. Sei qui perché è il tuo destino. Riporterai a tutti il lieto fine.
Emma: Si puó strappare quel libro?
Henry: Non c'è bisogno di essere ostile, so che ti piaccio. Cerchi di allontanarmi perché ti faccio sentire in colpa. È normale. Lo so perché mi hai dato via. Volevi darmi una possibilitá.
Emma: Come lo sai?
Henry: È lo stesso motivo per cui Biancaneve ti ha data via.
Emma: Ascoltami, ragazzino: io non sono in nessun libro. Sono una persona reale, e non sono una salvatrice. Avevi ragione su una cosa, peró: volevo che tu avessi la tua migliore possibilità, ma non è con me.
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Nonostante continui a non credere alle parole di Henry sulla maledizione e sul fatto che lei sia la Salvatrice che restituirà a tutti il proprio lieto fine, Emma decide di rimanere a Storybrooke qualche giorno per assicurarsi che Henry stia bene e sia trattato bene da Regina, specialmente dopo che lei l'ha minacciata per farla stare lontana dal bambino. Emma prende quindi una stanza nel Bed & Breakfast di Granny (la nonna di Cappuccetto) e Ruby Lucas (Cappuccetto Rosso), e ha un primo incontro con il signor Gold (Tremotino), il padrone della città. Nel momento in cui Emma tocca le chiavi della camera, l’orologio di Storybrooke, fermo da 28 anni sulle 8:15, ricomincia a funzionare.
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...In hotel...
Granny: Come si chiama?
Emma: Emma, Emma Swan!
Sig. Gold: Emma! Ma che bellissimo nome!
Emma: Grazie...
Granny: Sign. Gold ecco, qui c'è tutto!
Sig. Gold: Ne ero certo... Si goda la permanenza, Emma.
Emma: Chi era?
Granny: Il signor Gold è il padrone della città.
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