Siena
Non appena Derek se ne fu andato, mi diressi a casa della sarta e bussai alla porta, che fu aperta immediatamente. Quando sorrise e venne ad accogliermi, sentii una strana energia dirigersi verso di me, come se qualcosa mi stesse chiamando.
"Puoi dare un'occhiata a Jasmine per me? Verro a prendere i vestiti più tardi", dissi, cercando di mantenere la voce ferma.
"Certo, ma è successo qualcosa?", chiese confusa.
Senza dare troppe spiegazioni, corsi e, voltandomi indietro, gridai:
"Scusa, non posso spiegarti adesso".
Seguii di corsa la direzione presa da Derek e dal suo amico, non sapendo esattamente dove stessi andando, ma guidata da una sensazione unica e indescrivibile. Tenendo la spallina del vestito, continuai a correre, con la brezza pomeridiana che mi scompigliava i capelli. Ben presto mi resi conto che mi stavo avvicinando a delle montagne.
Il cuore mi batteva forte per la corsa e il respiro era affannoso mentre mi chinavo, appoggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Quando mi raddrizzai e guardai avanti, rimasi momentaneamente paralizzata. All'ingresso di una grotta, circondato da Derek e dal branco nelle loro forme di lupo, c'era un enorme drago dorato.
Il vento soffiava, fischiando intorno a me, e l'erba alta ondeggiava dolcemente al ritmo del vento. Lo shock momentaneo fu sostituito dal panico quando vidi che Derek e il drago sembravano pronti ad affrontarsi.
Senza pensarci, corsi velocemente verso di loro. Derek e il drago mi guardarono contemporaneamente mentre mi avvicinavo. Mi piazzai davanti a Derek, aprendo le braccia e affrontando la creatura. Le scaglie dorate del drago brillavano sotto la luce del tardo pomeriggio e i suoi lunghi baffi gli ricadevano maestosamente sul muso.
"Vai via da qui, Siena! Cosa credi di fare?", disse Derek, preoccupato.
Ma io non dissi nulla. Fissavo la creatura di fronte a me, che sembrava scrutarmi con occhi penetranti.
"Eccoti qui, piccola. Perché ci hai messo tanto?", disse il drago, e la sua voce roca e profonda mi fece venire i brividi lungo la schiena.
La sua voce risuonò dentro di me, risvegliando qualcosa di sopito. Tutto il mio corpo tremò, ma rimasi ferma. Feci un passo avanti, continuando a proteggere Derek con il mio corpo.
Derek, già nella sua forma umana, si mise accanto a me e disse, guardandomi profondamente:
"Non dovresti essere qui, Siena. Come hai fatto a sapere...?"
"Non lo so, Derek. Qualcosa sembrava chiamarmi..."
"Ti ho chiamato io, bambina", interruppe il drago, avvicinandosi.
"Ehi, calmati, bestione. Resta dove sei. È la mia compagna e se vuoi farle del male, dovrai prima uccidere me", disse Derek con fermezza, mettendosi davanti a me.
"Togliti di mezzo, piccolo lupo. La mia conversazione è con lei", rispose il drago, con voce tonante.
Per qualche ragione, non provavo paura, ma una forte chiamata, una sorta di intesa che mi urlava dentro. Mossa da questo, dissi:
"Per favore, Derek, fatti da parte".
Mi guardò sorpreso e indagatore, ma io gli rivolsi uno sguardo eloquente che significava che andava tutto bene. Con riluttanza, si fece da parte, pur mantenendo un atteggiamento vigile.
Il drago si avvicinò sempre di più, iniziando a girarmi intorno mentre parlava:
"Siena, da terre lontane, ti aspetto da giorni e giorni, bambina".
Fermandosi di fronte a me, concluse con i suoi occhi antichi e saggi fissi nei miei:
"Sei stata la prescelta. Colei che porterà avanti la mia eredità, colei che è destinata".
Sentii un brivido percorrermi la schiena. Le parole del drago risuonavano dentro di me, risvegliando ricordi e sensazioni che non sapevo di possedere. Feci un respiro profondo, cercando di elaborare ciò che stava dicendo.
"Cosa intendi dire con questo?", chiesi, con la voce leggermente tremante.
Il drago mi guardò allora profondamente e disse:
"Sei stata scelta per prenderti cura di qualcosa di molto prezioso per me... ma per questo dovrai seguirmi nella grotta".
Prima che potessi rispondere, Derek intervenne, la voce carica di autorità e preoccupazione:
"Cos'è tutto questo? Smettila! Lei non andrà da nessuna parte con te".
Il drago non distolse gli occhi da me, la sua voce grossa e imponente echeggiava intorno a noi.
"La scelta spetta a lei".
Sentivo il peso del momento sulle mie spalle. Lo sguardo penetrante del drago e la preoccupazione negli occhi di Derek mi lasciavano combattuta. Feci un respiro profondo, cercando di trovare il coraggio dentro di me. C'era un legame inspiegabile con il drago, qualcosa che andava al di là di ciò che riuscivo a capire in quel momento.
"Derek, devo farlo", dissi, con la voce leggermente tremante ma ferma.
"Siena, non sai cosa potrebbe volere da te", disse Derek, i cui occhi mi imploravano di riconsiderare la cosa.
"Lo so, ma sento che è importante. Qualcosa dentro di me mi dice che devo fidarmi", risposi, cercando di trasmettergli la certezza che provavo.
Derek sospirò, chiaramente riluttante, ma alla fine acconsentì.
"Io sarò qui ad aspettarti. Stai attenta", disse, con la voce piena di amore e preoccupazione.
Guardai un'ultima volta Derek, vedendo il conflitto nei suoi occhi. Voleva proteggermi, ma capiva anche la necessità che io seguissi la mia strada. Con un cenno del capo, mi voltai e seguii il drago verso la grotta.
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