Derek
Dopo aver presentato brevemente e ufficializzato Siena e Jasmine come nuovi membri del branco, li ho condotti a casa mia. Mentre aprivo la porta, li ho accolti con un gesto cordiale, consentendo loro di entrare e familiarizzare con l'interno accogliente.
"Fate come se foste a casa vostra, la casa è vostra", dico, cercando di trasmettere più conforto e sicurezza possibile.
Osservandoli, riesco a vedere il misto di emozioni nei loro occhi: curiosità, gratitudine e una leggera inquietudine per la novità delle loro vite ora legate al nostro branco.
Mentre Siena e Jasmine esplorano lo spazio con ammirazione, sento crescere dentro di me un'ondata di responsabilità. Non è solo il capobranco che stanno accettando, ma anche il protettore delle loro vite. È un onore e una sfida che sono più che disposto ad accettare.
Mi rivolgo a Jasmine con un sorriso affettuoso, notando i suoi occhi luminosi e la bambola lupo che stringe con affetto.
"Jasmine, adesso avrai la tua stanza", annuncio, la voce colma di tenerezza e gioia.
Lei mi fissa per un attimo, gli occhi spalancati e curiosi, come a cercare di elaborare la portata di quella semplice affermazione. Poi, un sorriso radioso le illumina il viso e i suoi occhi brillano ancora più intensamente.
"Davvero?" la sua voce è un misto di sorpresa ed eccitamento, quasi non riuscisse a credere alla notizia.
Annuisco con un cenno gentile, mantenendo il sorriso.
"Sì, serissimamente. Voglio che tu ti senta a casa qui, Jasmine", spiego, cercando di trasmettere tutta la sincerità delle mie parole.
Lei lascia uscire un piccolo grido di gioia e mi corre incontro, stringendomi forte le gambe.
"Grazie, Derek! Avrò cura della mia stanza, lo prometto!" esclama, gli occhi che brillano di un misto di gratitudine ed entusiasmo.
Chinandomi leggermente, le poso una mano sulla testa, sentendo il calore della sua energia infantile e la felicità contagiosa che trasmette.
"Sono contento che tu sia felice, Jasmine", dico, sorridendo.
Indico quindi la porta che indica la sua stanza.
"Quella porta lì è la tua stanza. Vai ad aprirla e vedi com'è", dico, un sorriso gentile sulle labbra mentre osservo il suo entusiasmo.
Jasmine annuisce, gli occhi scintillanti di trepidazione, e corre verso la stanza. La seguo con passi più lenti. Tuttavia, sento la mano di Siena sulla mia pelle, il suo tocco irradia un calore che sembra fondersi con il mio stesso corpo. Una leggera scossa mi attraversa la pelle, una sensazione elettrizzante che mi fa tremare dentro.
"Mio Dio! Sei bollente, Derek. C'è qualche medicina qui intorno?" chiede Siena, il viso pieno di preoccupazione mentre si guarda intorno nella stanza.
Faccio un respiro profondo, cercando di calmare i miei stessi sentimenti tumultuosi prima di rispondere.
"Va tutto bene, Siena. Questa febbre è solo una reazione. Non preoccuparti", dico, cercando di mantenere la voce calma e controllata.
Lei mi guarda intensamente, chiaramente non convinta dalla mia superficiale spiegazione.
"Reazione a cosa?" la sua voce è dolce, ma trasporta una sincera curiosità e un leggero tocco di apprensione.
Deglutisco a fatica, sentendo il peso della verità che devo condividere con lei, anche se questo non farà altro che complicare la nostra situazione.
"È una reazione naturale dei lupi quando trovano la loro compagna. Se non mi accoppio presto con te, non farà che peggiorare", ammetto, guardandola dritta negli occhi, sperando che capisca la situazione.
Siena rimane momentaneamente senza parole, elaborando la mia rivelazione. I suoi occhi cercano i miei in cerca di qualche ulteriore spiegazione, forse una soluzione che io stesso non ho.
"Derek..." esordisce, ma le sue parole si perdono tra la confusione e le emozioni che le attraversano il viso.
La guardo, desiderando poter dire qualcosa per alleviare la sua preoccupazione, ma so che non ci sono parole sufficienti per spiegare quello che provo, quello che stiamo affrontando.
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