Ep.9

Tutti si bloccarono alle azioni del lupo mannaro, che stringeva la bambina con potenti artigli, facendo sanguinare il suo delicato collo.

"Femmina malvagia!"

Proclamò, poi la lanciò contro un albero. La raccolse di nuovo e la scosse per le spalle come per farle uscire qualcosa. Si udì il suono di ossa che si rompevano e la bambina urlò, così come Luna, trasformata nella sua forma di lupo, che si lanciò contro di lui per liberare la piccola Luana.

Anche Elias e Natalia corsero e si misero intorno alla piccola figura indifesa a terra, mentre altri lupi cercavano di trattenere Henrique. Era molto forte come umano e come lupo, ma come lupo mannaro nessuno poteva fermarlo.

Li scagliò via tutti; alcuni atterrarono sulle rocce, altri spezzarono alberi e rimasero a terra. Nel frattempo, continuava a chiedere:

"Qual è il tuo scopo, ragazza?"

Nessuno capiva, tranne l'Alpha Tulio, che osservava da lontano. Dopotutto, aveva fatto la stessa domanda alla bambina quando era ancora neonata, e la risposta fu un bagliore blu nei suoi occhi e una leggera dominanza.

Vide in suo figlio un vero Alpha, che sapeva cosa stava facendo. Stava chiedendo cosa ci fosse dentro quella bambina, per capire quali fossero le sue vere intenzioni all'interno del Branco. Tuttavia, la bambina svenne e rimase distesa a terra, non emettendo né luce né alcuna dominanza.

Come un lupo mannaro, Henrique si avvicinò di nuovo alla bambina immobile e si calmò. Ritornò alla forma di lupo e si precipitò nella foresta, lasciando tutti sotto shock.

Elias prese sua figlia e la portò in clinica, dove il medico la visitò. Usò la TAC per controllare le ossa rotte, informando Elias:

"Ha una frattura alla clavicola e due costole, per fortuna non sono scomposte. La immobilizzerò per precauzione, ma credo che dovrebbe guarire entro una settimana al massimo".

"Grazie, dottore. Le prescriverà qualche farmaco?"

"Solo un antidolorifico e assicurati che riposi".

Elias guardò sua figlia che giaceva sulla barella, incapace di capacitarsi della situazione, sapendo che doveva fermare Henrique. Fortunatamente, non aveva più mostrato la luce blu da quando lo Sciamano l'aveva curata. Questo l'aveva protetta, ma ora che Henrique si era trasformato, poteva diventare molto più pericoloso per lei.

"Cosa è preso a Henrique per inseguire la ragazza in quel modo?" si chiese il dottore.

"All'inizio pensavo che volesse solo fare colpo su suo padre, ma ora penso che la veda come una minaccia. Non so proprio perché si sia avventurata nella foresta proprio oggi".

"Curiosità. Ai piccoli piace curiosare in giro", osservò il dottore, mentre fasciava Luana.

Quando il medico ebbe finito, permise a Elias di portarla a casa. Il padre preoccupato portò con cura la figlia a casa, dove Natalia aveva già preparato il letto e un brodo sostanzioso per la bambina per quando si sarebbe svegliata.

Nei giorni successivi, avrebbero dovuto essere molto cauti per garantire la sua completa guarigione ed evitare che Henrique la catturasse di nuovo.

*

Henrique, in forma di lupo, corse attraverso la foresta. Cacciò, mangiò e poi si lavò nel fiume. Tornato in forma umana e seduto su una pietra sulla riva del fiume, rifletté:

"Non ha più mostrato quella luce blu; perché? È passato un po' di tempo da quando l'ho vista così, e non è nemmeno più diventata ribelle; in effetti, la vedo raramente in giro per il branco. Cosa ci faceva ad assistere alla mia trasformazione? Questa femmina è piuttosto particolare".

In seguito, andò a guardia del confine. Da quando avevano conquistato i territori dei lupi grigi e dei lupi rossi, la loro terra si era espansa e il confine si era fatto più distante. Quel giorno, con la luna piena e la festa, non era tenuto a fare la guardia, poiché questa era responsabilità del Capo Gideon.

Osservò i lupi che banchettavano, che avevano già cacciato e si stavano accoppiando con i compagni scelti. Le carcasse, come al solito, venivano gettate nel falò che facevano nei giorni di luna piena. Se ce n'erano molte, alcuni tenevano le pelli e gettavano nel fuoco solo i resti per mantenere la foresta pulita.

Mentre si addentrava negli altri territori, notò piccole carcasse di animali sparse a caso lungo il suo cammino. La cosa gli sembrò strana; non sembravano opera di cacciatori adulti che prendevano di mira selvaggina più grande, ma piuttosto di un piccolo gruppo o di bambini, a caccia.

Prese nota del luogo, lasciando tutto com'era, con l'intenzione di tornare con un'altra guardia per ispezionare la zona il giorno dopo. Sentiva la forza della sua forma lupina aumentare i suoi sensi e il suo vigore, che usò per abbattere alcuni alberi, segnando il confine.

Tornò al suo Branco, vide che i suoi genitori si erano ritirati per la notte, ma suo zio Dimas lo aspettava, seduto su un tronco. Si sedette accanto a suo zio, in forma umana.

"Sembri diverso dagli altri, anche tornando in forma umana vestito! Come ti senti?"

"Mi sento forte e potente, davvero diverso".

"E quell'attacco a Luana cosa è stato? Ti eri fermato, perché ricominciare?"

"Non sono stato io, è stato il mio lupo. Voleva tirarle fuori qualcosa".

"È stata portata in clinica con alcune ossa rotte, ma starà bene".

"Voglio che tu venga con me nelle terre che un tempo erano del Branco del Sangue Rosso".

Dimas trovò la richiesta strana, ma acconsentì. Nel corso degli anni, aveva imparato a fidarsi di Henry. Nonostante i suoi modi bruschi, aveva un buon giudizio sulla vita e sulla cura delle cose, quindi unirsi a lui in qualche strana missione non era un problema.

Il giorno dopo, Elias faceva la guardia al confine e, sebbene non volesse lasciare Luana da sola e sovraccaricare Natalia con tutto ciò che c'era da fare, non poteva sottrarsi alla sua parte di lavoro. Le diede il suo saluto a metà pomeriggio, diede un bacio sulla fronte a Luana e se ne andò.

La zona che doveva coprire coincideva con quella in cui Henrique stava andando a controllare con Dimas. La sua corsa veloce lo portò rapidamente a quel settore e anche lui si imbatté nelle carcasse abbandonate. Inalando profondamente l'aria, percepì un odore insolito e, seguendolo, arrivò a una grotta.

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