Ep.8

ARIA

Sento voci intorno a me, ma non riesco ad aprire gli occhi, una sensazione fredda attraversa la mia mano, posso sentire gentilezza nel suo tocco.

Il bruciore sulla mia spalla e sulla gamba mi ricorda l'impatto dei proiettili che mi hanno sparato i Rogues - Dove sono? - cerco di muovermi ma il mio corpo non risponde, si sente pesante come se fosse di granito, mi concentro per muovere la mia mano, sembra che ci sia riuscita perché sento:

X – La sua mano!! L'ha mossa? Significa che sta migliorando, vero? Chiamerò il dottore.

Y – Tranquillizzati, il fatto che abbia mosso la sua mano non significa che stia meglio, potrebbe essere stato solo un riflesso, la sua condizione era molto critica quando è arrivata, l'avvelenamento del suo sangue con l'argento, senza contare la malnutrizione e le ferite che ha nel corpo, il medico ha detto che è un miracolo della Dea se sopravvive.

È meglio lasciarla sola, inoltre a nostro padre non piace che siamo qui, ancora non sappiamo chi sia questa donna e perché sia arrivata in questo stato.

X – Per la Dea!! Guardala, è praticamente una bambina, quale può essere stato il suo crimine per meritarsi una punizione del genere? quelle cicatrici sul suo corpo mostrano con quanta crudeltà è stata punita.

Aria- Sento un dolore nel petto nel sentire quelle parole, ma non un dolore fisico, bensì nell'anima.

Per anni mi sono fatta la stessa domanda... Che male avrò fatto? Da meritare così tanta violenza da quella donna, che ogni volta che poteva mi insultava, non perdeva occasione per colpirmi quando ero solo una bambina, ricordo che all'inizio Kiran mi difendeva, mi portava cibo di nascosto quando lei mi puniva privandomi di cibo, in quel momento nutrivo dei piccoli sentimenti per lui, ma tutto è cambiato dopo la morte dell'Alpha Markus, è scomparso per un intero mese, quando ho riveduto Kiran, non era più lo stesso, era diventato uguale a sua madre.

Fa male sapere che la persona che avrebbe dovuto proteggermi, che avrebbe dovuto amarmi (perché lui sapeva molto prima di me che eravamo Anime Gemelle) ha contribuito a farmi del male ogni giorno, insultandomi, anche se non mi ha mai picchiata, ma non ha fatto niente per impedire che gli altri mi deridessero, penso che fosse ancora peggio.

(sussurrando nella mia mente) Calmati, Aria.

Serena sei tu?? Stai bene??

Serena- Sono ancora un po' debole, ma ho bisogno che tu stia tranquilla, dormi e così posso guarirci più velocemente.

Aria- Mi dispiace molto, gradualmente sento che cado nell'oscurità dell'incoscienza.

******************

Dove sono??

Aguzzo la vista (Mi trovo in un lungo corridoio, tutto è avvolto nell'oscurità) e riesco a vedere in lontananza una piccola luce, a tentoni mi dirigo verso di essa, sto per arrivarci ma sento che qualcuno afferra la mia mano e non mi permette di attraversare la porta da cui proviene quella luce che si sente calda.

Giro la testa e vedo una donna molto bella con i capelli neri come i miei, la sua pelle chiara, è come se mi stessi guardando allo specchio, con la differenza che i suoi occhi sono verdi, nella mano che non mi tiene tiene una piccola lampada con cui illumina quell'oscurità, quegli occhi verdi come smeraldi mi guardano con dolcezza e sorridendo mi dice:

Donna - Piccola mia, non è ancora il momento di attraversare quella porta, devi compiere il tuo Destino, loro hanno bisogno di te, lui ha bisogno di te.

Aria- Chi sei? Chi sono loro?? Di chi stai parlando quando dici lui? Il mio Destino?

Donna - (Alza la mano per accarezzare il viso di Aria) Quanto sei cresciuta, sei diventata una vera donna, mi dispiace di non essere stata al tuo fianco, non sai quanto mi sia mancato vedere i tuoi bellissimi occhi, sono identici a quelli di tuo padre.

Aria- (sorprendita) Mio padre? Tu lo conosci, dimmi per favore chi sei? Chi è mio padre?

Donna - (sorridendo) Il mio nome è Ariadne e tuo padre si chiama Albert, dalla prima volta che ci siamo visti abbiamo capito che eravamo destinati, tu e tuo fratello siete il dono che la Dea ci ha dato per completare il nostro Amore.

Aria- Sento le lacrime scorrermi sulle guance (con la voce spezzata) Sei mia madre!!! Non ce la faccio più, la abbraccio e lei mi accoglie con tanto amore e mi stringe sul petto, dando piccoli colpetti sulla mia schiena.

Non smetto di piangere, dicendo una e un'altra volta: Mamma... Mamma... non sai quanto ho desiderato di conoscerti, poter sentire le tue carezze, l'amore.

Ariadne: Mia bellissima bambina, perdonami per averti lasciato sola e per aver permesso che ti facessero del male, ma non potevo fare nulla, non avevo abbastanza energie per rompere il sigillo che mi teneva prigioniera.

Aria - (più calma e asciugando le mie lacrime) Questo non importa più, ora sei con me e resterai al mio fianco per sempre.

Ariadne - (accarezzando i suoi capelli) Amore mio, temo che questo non sarà possibile, non appartengo più a questo mondo, sono soltanto un ricordo che vive dentro di te, nel tuo cuore (tocca il suo petto), ma resterò con te fino a quando non romperai i sigilli che ho posto su di te e imparerai a usare i tuoi doni.

Aria - (con lo sguardo triste) Allora non voglio rompere i sigilli e usare questi doni, così rimarrai con me.

Ariadne - Aria, so che non sei una persona egoista nonostante tutto quello che hai dovuto passare, la Dea Luna ti ha parlato del dovere che hai di compiere come guardiana e protettrice delle Razze e del lignaggio Reale.

Ma inoltre, devi essere pronta per il nemico che tutti credevamo sconfitto, che era addormentato ma che ancora è debole e arriverà il giorno in cui riacquisterà forza e cercherà di distruggere le Razze e tu devi essere pronta a combatterlo ed eliminarlo da questo mondo.

Per raggiungere questo obiettivo e adempiere al tuo destino devi non solo allenare il tuo corpo, ma anche i tuoi poteri e per questo devi rompere i sigilli che ho posto su di te e liberare tutto questo potere.

Aria - (assentendo) Va bene, Madre.

Ariadne - Sapevo che lo avresti capito, ora è tempo di riprendere la conoscenza e iniziare il tuo allenamento. Quando sarà il momento di rompere il sigillo successivo tornerò da te per aiutarti.

Ora svegliati, mia coraggiosa guerriera.

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