Ep.15

Quando ho finito il mio incontro, sono andato a cercare Elisa in giardino, fino a quando non l'ho trovata. Si è imbattuta in me. Nel momento in cui ho capito che era completamente diversa, ho immaginato che ci fosse qualcosa che non andava e ho deciso di chiedere, ma come sempre, ha risposto con totale indifferenza, non volendo dirmi nulla. Ho insistito, finché non mi ha detto che Keyla le aveva parlato. Bugie, una dopo l'altra, e questo mi ha fatto arrabbiare moltissimo.

Ho sentito la rabbia salirmi alla testa, sul punto di esplodere, perché le avevo ordinato di stare lontana dalla mia vita e dalla vita di Elisa e lei mi ha disobbedito sfacciatamente, e ha avuto anche il coraggio di inventare bugie.

L'ho cercata in giardino con le mie guardie di sicurezza, ma non sono riuscito a trovarla da nessuna parte. Tuttavia, non ero preoccupato perché so dove vive e in qualsiasi momento sarò al suo appartamento per riscuotere questo enorme debito.

Ho ricevuto una chiamata importante dal quartier generale della mafia, uno dei container di droga e armi è stato rubato mentre attraversava il confine per arrivare qui, e sono dovuto andarmene e lasciare che Elisa si divertisse ancora un po' mentre risolvevo questo grosso problema prima di tornare a casa. Ho lasciato uno dei miei uomini a tenerla d'occhio.

Quella notte, avevo programmato tutto, per renderla mia, voglio consumare questo matrimonio, con o senza il suo permesso. Non posso aspettare oltre, ho aspettato troppo a lungo e ho avuto molta pazienza, più di quanto avrei mai immaginato.

Quando ho lasciato il quartier generale della mafia, mi sono fermato alla festa per prendere Elisa e ce ne andiamo. Ma lei non era dentro la festa.

Sono tornato in giardino a passo svelto e l'ho trovata seduta su una panchina di legno.

I suoi occhi erano chiusi, sembrava che stesse cercando di connettersi a qualcosa, era incredibile da vedere.

"Così bella, così mia!"

Non si era accorta della mia presenza lì. Rimasi immobile ad ammirarla.

Con questo corpo meraviglioso che ha, chiunque la vedesse penserebbe che ha più di 18 anni.

Quelle curve perfette mi fanno impazzire, solo a guardarle e immaginare le mie mani che le toccano, il mio amico sta già mostrando segni di vita.

Non vedo l'ora di essere a casa, perché voglio possederla, ed è una questione urgente o impazzirò.

"Adoro vederti così, sembra che tu fossi connessa con la natura." Dissi, facendola trasalire. "Non hai intenzione di dirmi che oltre ad essere arrabbiata, sei una mutante". Sorrisi sedendomi accanto a lei.

"Se fossi una mutante, vorrei essere una vampira." disse guardandomi.

"Perché una vampira?" Ero curioso.

"Così potrei succhiarti tutto il sangue, finché non muori pallido." disse facendomi ridere.

"Ti avrei già ucciso." Ho detto.

"Sei venuto a prendermi?" chiese guardando avanti.

"Sì, Mia Delizia." Sai, mi sono stancato di rimandare ciò che è inevitabile. "Dissi, guardando le sue guance arrossire. "Andiamo?"

Elisa mi ha semplicemente seguito fino alla macchina, le ho aperto la portiera. È entrata e poi sono entrato anch'io sedendomi accanto a lei.

Non appena l'auto si è fermata davanti alla villa. Elisa è corsa di sopra nella sua stanza, spero che sia andata a prepararsi per la nostra notte insieme e che non chiuda la porta a chiave, perché se lo fa, sfondarò quella porta.

Mi sono seduto sul divano del soggiorno, ho fatto alcune telefonate importanti mentre mi gustavo un buon whisky e fumavo la mia sigaretta alla menta. la mia preferita.

Non mi piace aspettare, ero già al limite, sperando che almeno venisse a chiamarmi. ma vedo che passerò la notte qui, se si tratta di aspettare che Elisa mi chiami di sua spontanea volontà.

Corsi su per le scale, avvicinandomi alla porta della sua stanza, e bussai molto lentamente. Quando ho aperto la porta, l'ho trovata seduta sul bordo del letto, vestita solo con un perizoma di pizzo, quello che chiamano un filo interdentale.

Le donne lo chiamano così, e io lo chiamo "filo interdentale per il culo", perché è per il culo e non per i denti. Lo so che sono intelligente! Grazie.

Solo i suoi piccoli seni erano esposti, offrendomi la vista più perfetta. Che follia.

La fissai, mordendomi il labbro inferiore. Ho chiuso la porta con fermezza, inducendola a guardarmi con quegli occhi pieni di desiderio. Ma ho notato quanto fosse spaventata.

Fissando ancora i suoi begli occhi, mi sono avvicinato a lei come un lupo affamato.

Elisa sembrò fare un passo indietro, ma la bloccai, mentre stava per scappare solo vedendomi. Immagina quando vede le dimensioni dell'anaconda.

Elisa si sistemò sul letto, seduta sul bordo con una postura perfetta. Anche se cercava di nascondere il suo nervosismo, potevo vederlo a chilometri di distanza.

"Rilassati, moglie mia, non rendere le cose difficili", le sussurrai vicino alle labbra, sentendola tremare.

"Prometto che non renderò le cose difficili", disse le parole a balbettii. E la sua voce dolce mi fece stringere lentamente la presa sui suoi capelli. Mi guardò, mentre cercavo di rimanere calmo e non possederla immediatamente.

"Hai richieste prima che inizi?" Le sussurrai dolcemente, sfiorandole le labbra con le mie.

"Sì", disse piano. "So che non sei un uomo tenero", disse.

"Sono d'accordo", ammisi.

"Ma ti chiedo di stare con me, almeno per ora", chiese.

"Posso provare, ma non posso promettere nulla, Bella mia", dissi, accarezzandole il viso arrossato.

Elisa aveva gli occhi chiusi mentre sentiva le mie mani toccarla delicatamente.

Essere tenero in questo momento è molto difficile per me. Ho sempre apprezzato il sesso rude, dominante e selvaggio. Ma cercherò di fare quello che mi ha chiesto. Ed è comprensibile visto che è la sua prima volta.

Salgo sopra di lei, adagiandola sul letto, i capelli sparsi sulle lenzuola. Reclamo le sue labbra piene e deliziose in un bacio caldo e urgente. Ho esplorato ogni angolo della sua bocca con la mia lingua. Elisa aprì di più la bocca, dandomi più spazio per cercare la sua lingua con la mia, e ci siamo impegnati in una deliziosa battaglia di lingue e leccate.

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