Melanie si avvicinò al re molto da vicino, ma non tanto da sfiorarsi.
*"Lei ha affermato che è la sua ex moglie, come programma l'incoronazione con lady Melanie Humpring?"* Lord Brightman non avrebbe sprecato l'unico suo momento di brillare più che come un semplice servo del re.
Fu Melanie a rispondere, lasciando tutti pietrificati; in un altro tempo, al massimo avrebbe solo annuito o scosso la testa.
"L'annullamento del mio matrimonio non è stato completato, il che mi rende ancora la moglie di Sua Maestà."
"Però, cosa dirà ai suoi sudditi? Come proverà di essere lei stessa? La principessa di Montwhite aveva molti chili in più e tutto il Tulip Kingdom è al corrente delle... scivolate di Sua Maestà... Melanie Humpring, spero realmente che sia lei e non un'impostora."
Il ministro degli esteri si alzò furioso. "Che mancanza di rispetto, per molto meno si meriterebbero le frustate, Lord Brightman lei sta oltrepassando ogni limite!"
Melanie conosceva bene il tipo che era Lord Brightman; sua moglie e lady Humpring erano state molto amiche, fino a quando la signora Brightman morì per una malattia insolita.
"Non devo dare spiegazioni, Sir Brightman, lei ha avuto tempo a sufficienza per indagare su di me. Ai cittadini diremo quanto sanno, che sono stata gravemente malata a causa di un batterio e che mi sono voluti anni per recuperare e, per quanto riguarda gli... scivoloni del re, beh, lei mi ha sempre definita 'una tappezzeria per nascondere le sue imperfezioni'. Faccia il suo lavoro e usi la mia immagine intatta per ripulire anche la sua."
Alejandro quasi si soffocò; ricordava bene quelle parole, erano quelle dette il giorno del loro matrimonio.
Prima di lasciare il parlamento, Melanie si dedicò ai vecchi misteri.
"Sua Maestà la regina madre è gravemente ammalata, ma non dimentichi che gli stessi uomini che tanto ha difeso e sostenuto nei momenti peggiori sono gli stessi che ora cercano di rovesciare l'impero che per trecento anni è stato difeso e protetto col sangue di persone oneste. Ricordi, Lord Brightman, la vendetta è un'ossessione piuttosto comune tra la nostra classe e non è affatto facile da reprimere."
Si voltò e uscì, lasciando che tutti coloro che un tempo si erano alleati con Brightman si distanziassero da lui.
*"Allora è deciso, riceverò una data per l'incoronazione dal vescovado, e finché non accadrà, che nessuno, assolutamente nessuno venga a sapere che la principessa di Montwhite è ritornata!"* Alejandro si lamentò.
"Lei la sta negando? Perché nascondere che è nel Tulip Kingdom..."
"Per scoprire quanto abbiano complottato i sostenitori della repubblica, o sapere con certezza a chi stavano per vendere il nostro paese, all'Italia, al Regno Unito, alla Francia o agli spagnoli?"
Fu una giornata estenuante, e nonostante ciò Melanie fece ritorno al palazzo di River Green. Entrò nella camera della regina.
Era piena di volti che conosceva fin troppo bene. Scambiarono sguardi, la principessa vedova sembrava pentita, Gustav era imbarazzato, il principe Phillip sembrava più irritato e così via per ogni volto, finché non incontrò gli occhi di Frederick Lindt. Sguardi che parlano, così si sentiva.
Melanie vide nell'angoscia e la disperazione in quello sguardo, era annegato nel terrore e nell'agonia, forse l'avevano costretto a rivelare dove si trovasse Melanie? E se... e se sapessero di Ginevra?
Gli occhi di Melanie si spostarono da Frederick a Gustav e poi a Hilda...
"Melanie, avvicinati, sono contenta che tu sia tornata, credevo di aver avuto di nuovo quel sogno..."
La regina sembrava più vivace rispetto a quella mattina, parlava con chiarezza e non aveva bisogno dell'ossigeno.
*"Buon pomeriggio, Sua Maestà, sono lieta di vederla così migliorata.* Si avvicinò e percepì il suo corpo fragile; la regina era sempre stata vicina a Melanie, la abbracciava, la afferrava per un braccio e si appoggiava con la testa sulle sue spalle, motivo per cui tutti sapevano quanto Melanie fosse cara a lei.
"Melanie, io... vorrei parlare con te quando avrai tempo, spero che potrai." La principessa vedova si avvicinò a Melanie per salutarla, e Melanie rispose con poco entusiasmo. "Sì, ma sarà domani..." Non finì la frase perché la regina si alzò dal letto.
"Per favore, uscite, devo parlare con lei prima che arrivi la notte."
Anche Frederick e Gustav si avvicinarono. *"Mel, dobbiamo parlare, è importante."* Melanie vide confermata la paura nei loro occhi.
"Appena esco di qui andrò a Greendellville, andate, Ginevra è con Nidia e io sono stata fuori tutto il giorno... devo mancarle tanto."
"Ci andremo, fai attenzione al ritorno."
Tutti uscirono, tranne la regina e Melanie rimaste sole in quella vasta stanza.
"Ho tanto da dire, però a dire il vero sembrerei una vecchia moribonda sul punto di raggiungere persino Lucifero, e anche chiedere scusa sarebbe inutile, cara bambina, alla mia età gli errori si pagano a caro prezzo e nella maggior parte dei casi non si possono riparare... il giorno in cui Adam è morto, una parte di me se n'è andata con lui, ancora non comprendo come sia possibile che io sia ancora qui." La regina si avvicinò a un angolo del letto, tirò fuori una busta piccola, con bordi dorati e sigillata. "È di Tom, l'ha lasciata per te."**
Melanie sfiorò il rilievo sulla busta, era elegante e il suo nome era scritto con una calligrafia perfetta.
"Ah, Melanie, non mi sono ripresa dalla sua morte, lo sento ancora, lo ascolto ancora, ho il suo odore impresso sulla mia pelle, nella mia mente vedo il fantasma di un incubo, ho lasciato crollare tutto quello che Tom aveva costruito, non ho visto che mi stavano complottando contro per spodestare Alejandro, mai, nemmeno quando gli inglesi cercarono di spodestare Tom, il regno si era trovato in una nube così oscura di ipocrisia... non ho visto quando te ne sei andata, ero sommersa nella mia depressione e ho dimenticato di dover mantenere una promessa, Tom ha detto che dovevo proteggere soprattutto la preziosa cosa che avevi nel grembo..."
Melanie rimase impietrita, in qualche modo il re aveva scoperto il suo segreto, senza sapere come sembrava che il re avesse solo voluto lasciare il cammino libero e senza ostacoli al suo bambino persino prima che nascesse.
"Tom lo seppe il giorno in cui morì, quel coraggioso ragazzo, come si chiama, Emanuel? Lo chiamò per chiedere di te, gli disse che te ne eri andata, che non sapeva dove e che probabilmente eri fuggita incinta... io... non ho esaudito il suo ultimo desiderio, non me lo perdonerò mai... anche se ho cercato dappertutto, era tardi, tu eri già lontana e io avevo tutti quei buzzurri che volavano sopra il mio cadavere."
La sua voce era tranquilla, dolce, morbida come velluto, eppure si percepiva il dolore e la desolazione, non c'era più gioia né eccitazione.
"Credo sia una conversazione troppo lunga per un solo giorno, ci sono ancora molte cose da dire ed è tardi, domani sarò qui di nuovo, per ora riposi Sua Maestà e abbia un sonno ristoratore..."
"Melanie, Gustav e Fred, ricordi quando ti dissi che un giorno avresti saputo il motivo per cui Gustav non poteva essere re?" Melanie annuì. "Loro due sono una coppia."**
Melanie sorrise.
"Lo so, l'ho sempre saputo Sua Maestà, fin dai tempi del Royal College di River Green."
"Bene, abbiamo paura per loro, qualcun altro lo sa e se osa rivelarlo, condanneranno Gustav e Fred verrà esiliato..."
"Non accadrà, Sua Maestà sarà incoronato e con ciò cambierà quella stupida legge sull'omosessualità, vinceremo, le prometto che vinceremo quella partita..."
"Potrai mai perdonarmi?" Melanie l'abbracciò. "E tuo padre?" Lei scosse la testa.
"Ho molto da fare e la mia testa è piena di cose da elaborare..."
"È la tua famiglia Melanie, la famiglia nonostante tutto a volte è ciò che ci serve per affrontare meglio un mondo di pazzi... Adam non ha smesso di cercarti, ha venduto parte dei suoi beni per pagare i migliori detective e nemmeno così ha ottenuto indizi su di te, è malato quanto me e Antonella ha avuto un ictus che l'ha lasciata con metà viso paralizzato, non ti chiedo di perdonare, è un tuo diritto rifiutarti, però almeno lascia che sappiano che sei qui, che stai bene... tutti ti abbiamo fatto molto male, soprattutto quel pazzo di Alejandro, a lui non perdonarlo se non vuoi, ci penserò io a rammentargli ogni occasione la donna straordinaria che ha perso... non abbiamo il diritto di esigere che ci faccia parte della tua vita, questo mi è chiaro, solo che non riesco a immaginare Melanie Humpring che odia la sua famiglia..."
"Domani sarà un altro giorno Sua Maestà, terrò presente le sue parole."
Si congedò dalla regina e se ne andò, con nelle mani la busta che il re Tom Wilde aveva lasciato per lei, alla ricerca della felicità in un piccolo essere che misurava un metro e dieci centimetri.
***Scarica NovelToon per godere di un'esperienza di lettura migliore!***
Aggiornati 47 Episodi
Comments