Ep.10

Il palazzo di River Green chiuse tutte le sue porte e finestre, le tende nere vennero appese e in tutto il Tulip Kingdom le bandiere furono issate a mezz'asta.

"Il re è morto"

"È deceduto il ventuno marzo nella comodità del suo palazzo, in compagnia di tutta la sua famiglia".

I giornali e i media digitali ripercorrevano la notizia. Il Tulip Kingdom aveva perso il suo sovrano dopo quasi sessantatré anni.

__Sua Maestà, dobbiamo seguire il protocollo; la bara verrà posta nella cattedrale di San Salomone e da lì farà un'ultima processione lungo le principali vie fino a raggiungere il cimitero reale.

__Va bene, Lord Michelson, raduni i ministri e i nobili.

La regina Mary era più che devastata, aveva perso la sua anima gemella.

Anche Alejandro stava affrontando i suoi problemi, dopo la morte del re gli era stato immediatamente comunicato il suo ascenso al trono, ma con questo veniva la grande responsabilità e, cosa più importante, non aveva Melanie, si erano divorziati due giorni prima.

__Dov'è la principessa?.__Chiese il vescovo.

__È molto sconvolta per la perdita di Sua Maestà, non verrà vostra eccellenza.

__Bene, spero solo che si rimetta in tempo per l'incoronazione.

Come avrebbe spiegato alla Camera dei Lord e al ministero della chiesa che si erano divorziati senza il permesso della corte?

Avrebbe trovato il modo.

Melanie arrivò in un luogo completamente sconosciuto per lei, era emozionata, scese dall'aereo e Frederick le prese la mano per evitare che cadesse a terra.

__Benvenuta in Lombardia, ti aspetta una nuova vita!

Andarono in un lussuoso auto fino a una esclusiva zona residenziale a Varenna, la piccola casa in stile romano antico che sembrava fuoriuscita dalla roccia stessa sulle rive del Lago di Como, le diede un'accoglienza calorosa ma allo stesso tempo triste.

__È una casa che ho ereditato dai miei zii materni, sono italiano al cinquanta per cento.

__Grazie di tutto Fred, mi dispiace che tu abbia rotto il protocollo per uscire dal Tulip Kingdom per me.

__Smettila di ringraziare, Gustav ed io ti dobbiamo molto, quindi almeno possiamo fare per te è darti tutto ciò che il meschino di Alejandro non ti ha dato.

Il cellulare di Frederick suonò.

Suonò.

Suonò.

__Si saranno accorti che sei uscita? Non rispondere, ti rimprovereranno.

Frederick guardò il suo telefono, era il numero personale della regina Mary.

__No\, è qualcos'altro\, è mia nonna che chiama.__Rispose al telefono.

Melanie capì immediatamente che qualcosa andava terribilmente storto, il volto sconvolto di Frederick Lindt diceva tutto.

__Sono fuori dal Tulip Kingdom, arrivo tra qualche ora, tieni informata la mia famiglia, per favore.

Riattaccò il telefono e scoppiò in lacrime.

Melanie si avvicinò a lui e istintivamente lo abbracciò.

__Mio caro nonno è morto, è successo qualche ora fa.

__Mi dispiace tanto, Sua Maestà era molto amata da tutti.

__Molto speciale per me, mi ha adottato quando mia madre è morta e lo ha fatto sapendo che mio padre non mi ha mai riconosciuto, mi ha preso insieme a mia sorella e mi ha dato una famiglia...

Il pianto di Frederick aumentava sempre di più. Finché non ci furono più lacrime da versare.

__Tornerò, puoi stare tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me.

Si congedò dalla sua unica connessione con la sua vecchia vita, con le sue radici e con il suo passato che tanto le faceva male.

Era così lontana dalla sua terra, era fuggita dal suo paese con appena un centesimo in tasca, con una gravidanza segreta perché così aveva deciso, lasciando tutto ciò che conosceva.

Melanie si rese conto di essere completamente sola, si concesse il tempo per piangere per il re, piangere perché lui era sempre stato rispettoso e gentile con lei e tutto quel affetto era ricambiato, piangere per il suo bambino, un bambino che non avrebbe avuto il privilegio di avere un padre, piangere per suo padre, l'uomo che avrebbe dovuto proteggerla ma che le aveva chiuso le porte di casa in faccia, piangere perché, per sua sfortuna, amava quell'orribile uomo che aveva idealizzato fin da quando era solo un'apprendista principessa.

E così continuò a piangere finché si addormentò.

Nel Tulip Kingdom, tutti piangevano il tanto amato re Tom Wilde, le case reali dei paesi vicini venivano a mostrare rispetto e condoglianze alla famiglia.

Tutti gli abitanti riempirono la strada principale di River Green con tulipani rossi, quelli che più piacevano al re.

Le attività si fermarono mentre il feretro di sua maestà percorreva le strade del suo regno.

Quando un re muore, si piange e si prega, ma si ricorda e si celebra anche la vita del monarca.

Il paese fu in lutto per due settimane.

La regina si ritirò in un castello alle porte della Scozia, paese vicino e amico del Tulip Kingdom.

Due mesi dopo.

La regina Mary tornò dalla sua reclusione, aveva preso un periodo di tempo adeguato per elaborare il suo lutto da sola, allontanandosi completamente dal mondo.

"Vostra maestà, benvenuta, il sole brilla di nuovo con la sua presenza", furono le parole del primo ministro.

"Benvenuta maestà, abbiam sentito la sua mancanza", salutò Alejandro, baciando le sue mani, seguito dagli altri.

Era stanca per il viaggio e decise di riposarsi un po'.

Nel pomeriggio, prese il controllo, a prima vista si accorse che le cose nel palazzo non erano dove le aveva lasciate e alcune erano addirittura sparite, come un enorme quadro di una noce arrabbiata che adornava il salone delle visite informali.

Il suo assistente aveva più o meno informato di tutti i dettagli e lei era arrabbiata, appena il re era morto e già c'erano persone che si credevano proprietarie del palazzo.

Il suo maggiordomo, il signor Abraham, la informò di una riunione che la signora Cecilia stava tenendo nel salone delle visite informali.

"È con alcune signore e alcune mogli di commercianti, penso che stia cercando di essere accettata nella società."

"Sopra il mio cadavere, hai sentito Ab? Quel serpente non prenderà mai il posto di Melanie."

Fece segno alle ragazze che l'aiutavano di stare zitte.

Si nascose dietro la porta ad ascoltare furtivamente.

"È un'idea magnifica, lady Cecilia, possiamo aiutare con quello, il nostro re ha bisogno del sostegno di tutti, ma la vostra maestà approva questo evento? Sua maestà è appena morto e si tratta di un evento festoso", disse una delle signore.

"Sua maestà non ha più potere, ora è il re che concede o nega i permessi e io sono la madre del suo figlio, a me non nega niente."

Le donne ridacchiarono e si rallegrarono per la donna incinta.

Alejandro stava arrivando e si imbatté nella sua nonna.

"Sua maestà, succede qualcosa?", le chiese vedendo la sua espressione.

"Succede che ci sono cose fuori posto."

"Mi dispiace, non ci sono cose diverse, ma sto cercando di rimettere in sesto la mia vita, le ho spiegato che lady Cecilia è incinta."

"Lady? Da quando le cortigiane vengono chiamate lady?"

"Per favore, vostra maestà, lei non ha colpa di questa situazione, sono stato io..."

"Non mi interessa poco." Alzò la voce. "È nata da una cortigiana, è una cortigiana o una prostituta con soldi, è solo questo, spero che non si ripeta mai più, perché io non sono più la regina consorte ma questo resta il mio palazzo, la mia casa, il mio territorio."

"Maestà, non dimentichi che sono il re."

"Non lo sei, non ancora, devi cercare la legittima principessa di Montwhite e sembra che per te sia impossibile, ringrazia Gustav per essersi dimesso dal trono."

"Non cercherò la tua adorata Melanie e puoi dire a Gustav di venire a prendere il mio posto."

"Preferisco consegnare la monarchia ai repubblicani piuttosto che quella prostituta occupi il mio trono e indossi la mia corona."

La regina diede uno schiaffo al nipote, con tutto il dolore del suo cuore.

"Abraham, togli quella cosa orribile che pende dal muro e rimetti il quadro preferito del re Tom."

La regina entrò nel salone, dove sfortunatamente Cecilia e tutte le sue ospiti avevano sentito la discussione con il re. Si alzarono e mostrarono reverenza.

"Buonasera maestà", la regina non rispose.

"Quando il palazzo è diventato una casa d'appuntamenti?", disse con evidente rimprovero.

"Mi scuso, vostra maestà, voglio solo aiutare un po' con i festeggiamenti per il compleanno..."

"Non preoccuparti, per questo c'è la mia famiglia, Abraham, pulisci tutto qui e chiudi il salone... fino a nuova disposizione."

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