Susan era tornata nella casa di Daniela, non voleva preoccupare sua madre, la giovane intuiva che a sua madre interessassero gli affari con Arturo, inoltre non voleva preoccuparla ulteriormente, già aveva abbastanza con la lenta ripresa di suo padre, uomo che visitava solo quando dormiva.
La mezzanotte era arrivata, Susan uscì nel cortile, la casa della famiglia di Daniela era imponente, non tanto quanto la Villa di Arturo, ma aveva i suoi incanti, la sua amica era uscita a una cena d'affari, così la solitudine era la sua unica compagnia, il vento del Nord soffiava forte, il fresco la fece rabbrividire, ma era rimasta lì finché il suolo sembrava voler vincere sulla donna, lei pensava che sua sorella e Arturo si stessero divertendo molto e questo le piaceva, voleva solo che sua sorella fosse felice.
Un mese era passato, e 4 mesi di matrimonio, dopo quella notte, Susan non aveva più visto Arturo, seppe che una delle sue aziende stava attraversando una piccola crisi, ovviamente Gabriela era anche partita con lui.
Susan ora vive con Daniela in un appartamento - "Perché hai comprato un appartamento, se poi hai paura di viverci?".
— Invece di stare qui a lamentarti perché non cerchi dove sono Arturo e Gabriela, dovresti denunciare Arturo per abbandono della famiglia - Daniela aveva mostrato un sorriso perverso.
— Eh - Susan sembrava diventare stupida - "Con quale argomento io farei questo?" - la giovane chiuse il libro di un Romanzo Sovrannaturale che stava leggendo nell'App di NOVELTOOM, la storia si intitolava ALFA HADES.
— Non vedi che ha abbandonato suo figlio - Daniela tirò fuori il piccolo e non così piccolo Jack mettendolo sul divano.
— Smettila di dire sciocchezze - Susan aveva sorriso prendendo Jack tra le braccia.
— Non sono sciocchezze, sono genitori di Jack, dovresti chiedere un mantenimento, tu non hai speso nemmeno un maledetto centesimo dei suoi soldi in 4 mesi di matrimonio, dovrebbe indennizzare il suo abbandono.
— Daniela, sei ubriaca? - Susan si trattenne dal ridere a crepapelle.
— No, oggi sono realista, è un mese che è fuori città, suppongo che ti sei già ridiventata vergine, perché quell'uomo ogni notte te la...
— Basta Daniela - Susan le tappò le orecchie al cucciolo.
— Quella storia che stai leggendo, beh in quella Storia, il Capo finge la sua morte per proteggere sua moglie e il suo cucciolo, ah, anche loro non erano destinati a stare insieme, e alla fine si amano più di chiunque altro, quindi non è impossibile che tu e Arturo finiate insieme amandovi e facendomi avere molti - Daniela si fermò immediatamente realizzando quanto fosse vicina a dire qualcosa che per Susan era impossibile.
— Cosa succede Daniela? - Susan non era stupida, capì immediatamente che Daniela aveva evitato di dire che avrebbero avuto molti figli per chiamarla zia, ovviamente conosce la sua amica.
— Non è assolutamente niente, stavo per dire una sciocchezza, e dato che Jack è ancora piccolo, meglio stare in silenzio, sarà meglio che andiamo a fare un giro.
— Non devi lavorare? - Susan aveva uno sguardo sospetto.
— No, mio padre mi adora, quindi mi darà tutti i suoi soldi - Daniela, realizzando lo sguardo severo di Susan, si è corretta immediatamente - Scherzo, questo pomeriggio andrò in Azienda, la zia Gema vuole che pranziamo con loro oggi, tu sai che lo zio sta già bene quindi preferisco accompagnarti lì.
Un'ora dopo, due donne in compagnia di un cucciolo arrivarono alla Mansione Fontaine, Susan sentì il suo cuore battere forte nel vedere suo padre seduto sul divano, inoltre a lui non piacevano i cuccioli.
— Padre, torno subito - Susan stava per portare fuori Jack.
— Dov'è tuo marito? - Gabriel Fontaine aveva uno sguardo severo, Gema e Daniela rimasero sullo sfondo.
— Sta risolvendo un inconveniente in una delle sue aziende, è fuori dall'Inghilterra.
— La birreria? No, non può essere perché quella è qui, La fabbrica di vini in Cile?, Cancun e i suoi alberghi? Uruguay?, La carne che esporta dal Paraguay? Sono molte aziende Susan Quale ha problemi? - La domanda di suo padre le aveva reso chiaro che lei non sapeva assolutamente nulla di Arturo, anzi, non sapeva nemmeno che avesse tali Aziende estere, beh sì sapeva, ma non sapeva che fossero di quei prodotti.
Si sentiva nell'Aria l'atmosfera, Susan non seppe cosa rispondere a suo padre, Jack abbaiò e questo sì spaventò Susan, che già stava aspettando il rimprovero di suo padre.
— Meglio non stressarmi per te, andiamo a pranzare, ho fame - Gabriel si era alzato dirigendosi alla sala da pranzo, Susan stava per lasciare il cane fuori - Non ti ho detto di portarlo via Susan, puoi fare il favore di lasciarlo lì e venire a mangiare - Gabriel Fontaine aveva una voce dura.
— Sì papà - Susan non era stata rimproverata, Gema le aveva toccato la schiena e era andata a prendere il cibo, da quando Gabriel si era ammalato lei si era occupata della pulizia e del cibo per non generare spese eccessive, quindi era stato più semplice.
— Perché non abbiamo servi? - Chiese Gabriel.
— Mentre eri malato per non annoiarmi ho deciso di fare i lavori domestici da me - Gema mise giù il vassoio e l'odore del maiale arrosto fece brontolare lo stomaco di Susan.
— Da quanti giorni non mangi, ragazza? - Chiese suo padre - Daniela, non stai nutrendo mia figlia?.
— Zio, come ti viene in mente - Daniela si mostrò anche più rilassata, il pasto era passato con totale tranquillità, ciò per Susan fu strano, Arturo non era più stato menzionato, né Gabriela.
Entrambe le giovani erano tornate all'appartamento, Daniela si era diretta all' Azienda di suo padre e Susan era rimasta da sola, essendo le 2 del pomeriggio aveva suonato il campanello, Susan che stava guardando la Televisione si era incuriosita, non sapeva chi potesse essere, ma si rimproverò mentalmente dicendosi che per saperlo doveva andare ad aprire la porta.
La giovane arretrò nel momento in cui aprì la porta, quell'intenso sguardo fece tremare il suo piccolo corpo - "Sei sposata con Daniela?" - Arturo Lacronte era davanti a lei, il suo stato d'animo sembrava essere pessimo.
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