Ep.13

Alessandro:

La porta d'ingresso di casa mia si apre davanti al mio maggiordomo.

"Buona sera, signore."

Dice sorpreso appena mi vede e, a ragione, non ho mai portato nessuno qui prima d'ora.

Alessandro: Buona sera, Vitale. Per favore, vai a dormire e assicurati che nessuno ci disturbi.

Corsi su per le scale ignorando qualsiasi commento che avrebbe potuto farmi.

Lo adagio sul letto e, per un attimo, voglio solo ammirarlo.

Si dimena sensualmente nel letto, implorando aiuto, e io sono lì per compiacerlo in ogni modo.

Inizio a baciarlo con passione. Non ho mai fatto cose per compiacere gli altri, ma questa volta tutto ciò che voglio è compiacerlo.

I suoi morbidi gemiti sono musica per le mie orecchie, la sua pelle è calda e scotta ovunque la tocco.

Tra un bacio e l'altro, inizio lentamente a spogliarlo, fino a quando non è completamente nudo.

Ha un bel corpo, con un tocco femminile, ma ben sviluppato con alcuni muscoli. La sua vita è piccola e il suo membro eretto ha quasi le stesse dimensioni del mio. È meraviglioso.

Continuo a lasciare baci, anche sul suo amico. Non l'ho mai fatto prima, non ho mai giocato con le parti intime del mio amante, ma questa volta ho intenzione di fare tutto e di non trattenermi.

Gli metto goffamente il membro in bocca, visto che non l'ho mai fatto prima, ma so come piace a me, quindi lo succhio come un lecca-lecca. I suoi gemiti si sentono in tutta la stanza, facendomi sapere che lo sto facendo bene.

Sento il suo corpo tendersi e so che sta per raggiungere il suo primo apice. Accelero i miei movimenti, sentendolo rilasciare in bocca, il liquido bianco e viscoso che ingoio immediatamente, mentre lui respira tra i gemiti e mi prega di entrare in lui. Mi chiedo, sarà lo stesso per tutti?

Come ho detto, non l'ho mai fatto prima, quindi non saprei come fare un confronto.

Giuro che ha il sapore del caramello. Ne vorrei ancora, ma la mia erezione è già dolorosa, pulsa, vuole entrare in quella zona che so mi porterà in paradiso.

Metto un dito al suo ingresso e sento che il ragazzo è bagnato. Inizio a muoverlo con attenzione, poi ne aggiungo un altro e un altro ancora, facendo dei movimenti a forbice. Quando sento che è pronto, cosa che non ha richiesto molto tempo, mi metto in posizione tra le sue gambe.

Cerco nei miei cassetti, ma non ho preservativi perché qui non ne ho bisogno. Non porto mai nessuno qui. Ne ho uno in tasca, ma l'ho lasciato da qualche parte nella stanza e ora sono disperato. Voglio entrare di più e sento che se perdo altro tempo la mia preda sparirà.

Posiziono il mio membro al suo ingresso...

Inserisco il mio pene per metà, sentendolo lamentarsi di dolore, sentendo quanto è stretto. Vedendo l'espressione dolorante sul suo viso, comprese un paio di lacrime che gli rigano le guance, mi rendo conto che è vergine.

Dannazione.

Sono il suo primo uomo.

Non so perché questo mi riempia di orgoglio. Essere il suo primo uomo gonfia il mio ego.

Ma sapere che è inesperto e che gli insegnerò io mi fa pensare che devo essere attento e tenero con lui.

Gli lascio baci su tutto il viso mentre continuo a entrare lentamente in lui. Poi mi calmo un po' in modo che possa abituarsi alle mie dimensioni.

Ben presto, sento i suoi fianchi spingere contro i miei, a indicare che posso continuare.

Il suo interno è bagnato ed eccessivamente stretto.

Le mie spinte sono lente e profonde, mentre dalla sua bocca fuoriescono gemiti e imprecazioni incomprensibili. Inizia a chiedermi di più e io aumento i movimenti.

I gemiti di entrambi, i suoni osceni, il rumore che fanno i nostri corpi quando si uniscono, mi eccitano ancora di più. Ben presto, entrambi raggiungiamo l'apice.

Non appena riprendo fiato, mi scavalca, iniziando un nuovo round. Si muove, cercando il proprio piacere, e io sono più che felice di lasciarglielo fare.

Questo ragazzo è un selvaggio.

Ben presto lo aiuto ad aumentare il ritmo ed entrambi raggiungiamo un altro orgasmo, facendomi quasi urlare di eccitazione quando raggiungo il culmine.

Questo è dannatamente bello.

Non mi pentirò mai di aver lasciato quella stanza e di averlo portato qui.

Essere dentro di lui è il paradiso, un inferno che brucia e mi fa cercare disperatamente ancora di lui.

Continuiamo così per tutta la notte, fino al mattino dopo. Crollo sul letto per la stanchezza. Non mi era mai capitato di addormentarmi con qualcuno prima d'ora, ma eccomi qui, a stringerlo al mio petto, a voler sentire il suo corpo caldo vicino al mio.

Mi sveglio con la soddisfazione che deriva dal piacere del sesso. È lui che si muove sopra di me, e chi sono io per fermarlo. Mi guarda con i suoi bellissimi occhi zaffiro e mi dà un bacio appassionato. Ma i suoi occhi lucidi mi fanno capire che è ancora sotto l'effetto della droga, il che è strano perché ormai avrebbe dovuto svanire. Ma chi sono io per fermarlo e non dargli ciò che cerca.

Il culmine si sta avvicinando e anche se sono esausto e respiro a pena, il ragazzo è lo stesso. Ciononostante, muove i fianchi avanti e indietro, a indicare che è pronto per un altro round.

3 ore dopo, quando sto quasi per svenire, arriva un nuovo apice. In quel momento lo sollevo e lo porto nella vasca da bagno, dove l'acqua calda aiuta i miei muscoli tesi. Devo anche pulirlo e aiutarlo a ripulire tutto quello che gli ho lasciato dentro.

Ma non è ancora finita.

Due ore dopo, e senza più acqua nella vasca da bagno, lo sollevo come meglio posso perché non ho più forze. Lo adagio sul letto perché è completamente esausto. Mi metto solo un asciugamano intorno alla vita e corro di sotto a cercare il mio maggiordomo per farmi portare qualcosa da mangiare e una bevanda energetica, urgentemente. Le gambe mi tremano, il corpo mi fa male come se avessi corso una maratona.

Quando arrivo in cucina, lui mi guarda cercando risposte, ma io vado dritto ai fornelli e prendo il cibo dalla pentola. Si avvicina con una bottiglia di latte, che gli prendo, fregandomene di quello che pensa di me. Bevo tutto il suo contenuto finché non sono soddisfatto e mi sento un po' rilassato. Poi gli chiedo di darmi qualcosa da portare al mio partner.

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