Ep.17

Il piccolo Samuel si diresse verso il suo posto, allacciandosi la cintura, ma arrossì un poco per ciò che era accaduto, poi si rivolse allo zio, volendo sapere chi fosse quell'uomo.

"Zio, è tuo amico?"

Igor sorrise e alzò un sopracciglio alla domanda, era ben più di un amico, doveva ricoprire il ruolo di fidanzato e marito di Enrico, mentre stava per prendere in giro il piccolo, Enrico si girò e gli rivolse seriamente la parola.

"È famiglia, vivrà con noi d'ora in poi."

Famiglia? Quando Igor sentì quella parola, il suo sorriso scherzoso scomparve, un termine a lui sconosciuto, dato che non poteva riferirsi ai suoi parenti in tal modo.

Igor abbassò lo sguardo per nascondere la sua espressione, la sua mano dentro i pantaloni nascondeva anche il fatto che le sue mani erano strette in pugno.

"Perché non sali in macchina?" Enrico gli richiamò l'attenzione, vedendolo in piedi e guardando in basso.

Igor alzò rapidamente gli occhi per incontrare la solita espressione sul volto di Enrico, ma cambiò la propria, mettendo su un sorriso.

"Credo che tu ti sia immedesimato nel personaggio molto più velocemente di me, al primo giorno e già ci trattiamo come famiglia."

Enrico lo osservò ancora per un attimo, mentre l'altro restava accanto alla porta con quel sorriso, seppure ancora ben nascosto, quel sorriso conteneva ancora un po' di delusione e sorpresa, da cui non si era ancora ripreso. Enrico distolse lo sguardo fingendo di non aver notato, e lo chiamò per nome.

"Igor Rossi, sali in macchina e andiamo a casa."

Quelle poche parole sembrarono un incantesimo magico, non appena le udì, il suo sorriso si allargò nuovamente, si sentì più dolce e salì in macchina, osservando quei due con un'espressione seria, solo che uno sembrava essere piuttosto curioso.

Tornati al maniero, Enrico volle parlare con Igor del matrimonio, anche se si era accordati per qualcosa di così istantaneo, restavano ancora le formalità da sbrigare, se avessero organizzato un banchetto matrimoniale così frettolosamente, avrebbe potuto sembrare falso agli altri, così si accordarono per farlo più avanti, per cui non sarebbe stato quella notte come aveva detto davanti alla porta di casa Rossi.

Durante la cena, Samuel giuocava distrattamente con il suo pesce senza spine col cucchiaio, mentre non poteva smettere di guardare Igor, anche lui prestava attenzione allo sguardo del bambino nella sua direzione e decise di rompere il silenzio.

"Piccolo criceto, sono molto bello? È per questo che non riesci a smettere di guardarmi?"

Le ultime parole furono pronunciate molto lentamente, con l'intento di stuzzicare Samuel, che si sentì imbarazzato e arrossì per la provocazione dell'altro.

"No, non lo sono."

Rispose subito e abbassò la testa, guardando il suo piatto, fingendo che nulla fosse accaduto. Igor guardò la sua guancia e fece del suo meglio per non ridere, quel bambino fingeva di essere un adulto serio, ma era ancora un bambino ed era naturale per lui essere curioso.

"Signore, il cibo non è di suo gradimento?" Odette esprimeva la sua preoccupazione, vedere che Igor toccava a malapena il suo cibo.

"Non è questo, il mio appetito non è buono."

Enrico, che sedeva nella sedia principale, ascoltava la conversazione, lasciava cadere il suo utensile e interveniva.

"Odette, c'è del pesce avanzato in cucina?"

"Sì, sapendo che a Samuel piace molto questo piatto, abbiamo preparato un po' di più."

"Servine un po' a Igor."

Gli occhi di Igor si illuminarono inconsciamente, ma cercò comunque di non ammetterlo.

"Non c'è bisogno di prendere il cibo del bambino per servirmi."

Enrico, cui gli occhi si riempivano di divertimento dietro quei vetri, rispose.

"Davvero? Ma mi pareva di averti visto guardare con desiderio il pesce di Samuel."

Igor si sentì un po' imbarazzato per essere stato colto a guardare il cibo di Samuel, e lui che si sentiva a disagio era davvero una vista rara. Odette sorrise con discrezione e andò a preparare l'ordine. Presto tornò con del pesce lesso con crema all'uovo, il pesce era stato scelto con cura e usato solo il filetto senza lische, dato che a Samuel spesso capitava di soffocare, quindi avevano iniziato a prepararlo in quel modo.

Igor guardò il piatto davanti a lui, amava mangiare il pesce, ma dopo la morte di sua madre e nessun altro che si prendesse cura di lui, si era soffocato con qualche spina un paio di volte, dopo di che abbandonò il suo piatto preferito. Fu strappato ai suoi pensieri quando udì la voce di Enrico parlare col nipote.

"Mangia, non si deve sprecare il cibo."

Samuel impugnò di nuovo fermamente il cucchiaio e guardò Igor.

"Anche tu devi mangiare, non puoi sprecare."

"Chi ha detto che non mangerò? Non prevedo di lasciare nemmeno una goccia."

Igor rispose, ma la soddisfazione nei suoi occhi era evidente, guardò Enrico che continuava a osservarlo, ma quando si rese conto di essere stato catturato in quello sguardo, iniziò di nuovo a mangiare. La cena andò liscia, il piccolo criceto sembrò incoraggiato e riprese a mangiare, Odette osservò quella scena e le sue labbra non poterono fare a meno di curvarsi in un sorriso, era passato molto tempo da quando l'atmosfera era stata così buona in quella casa, guardò Igor che mangiava soddisfatto, pensando che quella fosse stata la migliore decisione che Enrico avrebbe potuto prendere.

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