Il nome che apparve sullo schermo del cellulare era quello di Leonel, il suo migliore amico all'estero, che stava chiamando tramite WhatsApp. Igor si massaggiò le tempie e rispose alla chiamata. Appena accettò la chiamata, dall'altro lato venne un forte rumore di musica da discoteca.
"Sei di nuovo in discoteca? È molto rumoroso."
"Aspetta," rispose parlando ad alta voce.
Igor si tolse il dispositivo dall'orecchio, rimase rumoroso per ancora qualche secondo, finché non si rese conto che la musica si era abbassata, allora poté sentire di nuovo la voce del suo amico.
"Ti ho mandato diversi messaggi, ma non hai risposto, è tutto a posto, amico mio?" sapeva che Igor era tornato a casa ed era preoccupato.
"Cosa potrebbe andare storto quando si tratta della mia famiglia? Ho visto mio nonno ed è in buona salute, penso che possa ancora vivere altri settanta o ottanta anni." rispose ironicamente.
Igor raccontò al suo amico cosa fosse successo a tavola, parlò di quanto fosse assurdo che la sua famiglia lo avesse convocato. Dopo aver ascoltato quelle cose, il suo amico rispose anche lui.
"Ragazzo, è ridicolo! Cosa c'è che non va con la tua famiglia? Come possono voler usare la tua felicità come merce di scambio per ottenere vantaggi? Sai cosa sarebbe stato meglio? Seguire tuo fratello nella famiglia De Luca, anziché essere a mercé di quel branco di avvoltoi."
In quel momento, Igor non poteva essere in disaccordo con il suo amico, la verità era che aveva un fratello gemello, quando la loro madre morì avevano sette anni. La famiglia De Luca e la famiglia Rossi, che avrebbero dovuto essere parenti acquisiti, si erano date battaglia in numerose occasioni, incluso per la custodia dei due bambini.
Alla fine di quella disputa, il fratello di Igor andò con il loro nonno materno, cambiò persino il suo nome e cognome, diventando Marcelo De Luca. Poiché era più giovane di qualche minuto rispetto a suo fratello, rimase nella famiglia Rossi, quindi era il secondo figlio della famiglia, ma poco dopo fu mandato all'estero.
Igor e Leonel si conoscevano da molti anni, il suo amico sapeva di tutti i problemi nella sua famiglia, in quella situazione non fu diverso, stava al fianco del suo amico e quasi saltò fuori dallo schermo del cellulare quando scoprì cosa era successo, ma un dubbio nacque nel suo cuore.
"Come si chiama di nuovo tuo fratello minore? Perché tuo padre e tuo nonno non lasciano che lui si sposi al tuo posto?"
"Jone," rispose, ma i suoi pensieri si rivolsero ad un suo incubo, che tornò alla mente.
"La reputazione del terzo figlio è comoda per lui, ma sei tu che hai il sangue della famiglia Rossi, quanto è ironico, tuo fratello è andato in un'altra famiglia molto tempo fa e ora ti spingono verso la famiglia Moretti, tuo nonno è impazzito? Tutti questi anni a valorizzare una persona che non ha neanche il suo sangue, pensa anche di lasciare tutto a questo Jone?" era indignato dall'altro capo della linea.
L'ultima frase era stata detta senza pensarci dal suo amico, anche se non volontariamente, Igor prese sul serio ciò che aveva detto, in quel momento, ancora una volta il suo sogno e la realtà si fusero. Nel sogno, Jone aveva effettivamente ereditato la fortuna di famiglia, suo nonno lo aveva ufficialmente dichiarato membro della famiglia e aveva persino cambiato il suo cognome in Rossi.
Francesco era una persona molto rigorosa, come poteva consegnare l'azienda di famiglia a qualcuno che non aveva il suo sangue? Ancora una volta il suo sogno venne in mente e lui ebbe un pensiero inquietante.
"Ehi, Igor! Perché non dici niente?"
"Sto bene, sono qui."
Igor raccolse i suoi pensieri e guardò la sua valigia già pronta nell'angolo della stanza.
"Ho prenotato un volo per le tre del pomeriggio, ci vediamo quando torno, amico mio."
In quel momento era più che deciso, non era un burattino da guidare e manipolare dalla sua famiglia, era chiaro che non c'era posto per lui in quel luogo e trattavano persino il suo matrimonio come una transazione commerciale, era ovvio che si sarebbe tenuto il più lontano possibile.
"Allora ti aspetterò, amico mio, quando arrivi affitterò un bar appena aperto, si trova fuori dal centro città, così possiamo allontanare la tua sfortuna".
Igor sorrise e rispose: "Leonel, vai da quella tua tipa e non usarmi come scusa."
Il sorriso svanì appena chiuse la chiamata, era un fatto che non voleva tanto l'eredità di famiglia quanto confermare le sue sospetti. Dieci minuti dopo, mentre scendeva, già sentì la ramanzina del nonno.
"Stai dormendo fino a quest'ora? Sei proprio abituato alla pigrizia all'estero."
Un nuovo giorno, una nuova ramanzina. Gli angoli delle labbra di Igor si sollevarono, ma prima che potesse ribattere, qualcuno intervenne in sua difesa.
"Nonno, Igor è appena tornato. Non si è ancora abituato al fuso orario, quindi non rimproverarlo. Dopotutto, è nella sua casa."
La persona che lo difendeva era Jone. Servì una tazza di tè al vecchio prima di incontrare gli occhi di Igor in modo amichevole.
"Igor, vieni e siediti. Sono uscito ieri per fare alcune cose e alla fine non ero qui per darti il benvenuto," disse con un leggero sorriso.
Igor sorride indifferente e si avvicina al tavolo da pranzo. Lui e Jone non avevano mai avuto un rapporto intimo prima, quindi iniziò ad osservare l'altro uomo. In tutto quel tempo, aveva formato solo un'impressione superficiale del suo mezzo-fratello.
Il temperamento di Jone somigliava a quello della sua madre. Il suo discorso quotidiano era dolce e gentile. Erano riusciti a persuadere il padre non solo ad accettarlo, ma anche a chiamarlo suo terzo figlio. Il personale di casa trattava Jone con rispetto. Ma nel sogno che aveva avuto la notte prima, il suo dolce fratello era una persona completamente spietata.
Poiché Igor non riusciva a dimenticare quel sogno, tutto ciò che gli restava era prestare attenzione agli eventi e vedere quale parte fosse un sogno e quale parte si adattasse alla realtà.
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