Ep.3

Leonardo arrivò a casa completamente frustrato. Suo padre era seduto nel soggiorno, guardando il canale sportivo, con una bottiglia di vodka quasi vuota in mano.

"Papà, stai bevendo di nuovo?" parlò indignato.

"Non disturbare, Leo," mormorò Tade, chiaramente ubriaco.

"Non disturbare? Stai scherzando? A proposito, quando avevi intenzione di dirmi che hai ipotecato la casa? Quando stavano buttando fuori le nostre cose?"

Tade sembrò sorpreso e prese un altro sorso della sua bevanda, bisbigliando qualcosa che Leonardo non riuscì a capire.

"Papà, sono stanco di tutto questo. Non posso più vivere così. Troverò un modo per ricoverarti in ospedale."

"Sei fuori di testa, Leonardo. Non vado da nessuna parte."

Si alzò dal divano ma non riuscì a stare in piedi, sia perché era già ubriaco che perché sentiva dolore sul suo corpo per la percosse che aveva subito la notte prima. Leonardo prese una profonda respirazione e lo fissò, ancora arrabbiato. Ignorando il consiglio di sua madre, riversò la sua rabbia.

"Basta. Non posso più sopportarlo. Sei un ubriacone disgustoso. Mi vergogno di te. Mia madre sarebbe deluso. Stai rovinando la tua vita e mi stai trascinando giù insieme a te. Non sono riuscito ad ottenere i soldi, sai cosa? Sto seriamente pensando di impacchettare le mie cose e andarmene, lasciarti qui perché quegli scarti di persone ti diano quello che meriti."

Tade guardò suo figlio, completamente stupito da questo sfogo e le sue parole. Leonardo non aveva mai alzato la voce così con lui prima.

Leonardo andò poi nella sua stanza e sbatté la porta, appoggiando la schiena contro la porta chiusa.

Appena disse quelle parole, le rimpiase, ma era già detto, non poteva fare nulla. Camminò avanti e indietro nella stanza, nervoso, cercando di distrarsi.

Passando nuovamente davanti al comodino, vide la carta nera con il nome scritto in lettere dorate, "Frank Gold". La prese e si sedette sul letto, guardandola pensieroso, facendo girare la carta tra le sue dita.

"Ecco fatto. Ci vado e chiedo più tempo, e forse otterrò i soldi."

Passò il resto del pomeriggio nervoso e rinchiuso nella sua stanza. Non aveva appetito, e quando l'orologio sul comodino segnò le nove e mezza di sera, vestito e pronto, uscì, passando davanti a suo padre sdraiato ubriaco sul divano.

Leonardo camminò verso l'avenue e chiamò un taxi di passaggio. Nonostante avesse pochi soldi, non aveva intenzione di andarci a piedi. Appena salito, chiese all'autista di portarlo a Luxurious.

Una volta sceso dal taxi, guardò la grande facciata del club e le persone in fila. Non aveva voglia di aspettare in quella lunga fila e mise la mano in tasca, tirando fuori la carta di Frank.

Guardò la porta, dove un grande guardia di sicurezza stava, e camminò sicuro fino a lui. Non sapeva se il suo piano funzionerebbe, ma si fermò comunque di fronte all'uomo, determinato e mostrandogli la carta nella sua mano.

"Buonasera, il signor Frank mi sta aspettando."

La guardia lo guardò da capo a piedi e sorrise in un modo che lo mise a disagio prima di lasciarlo passare.

Leonardo entrò, grato e felice che il suo piano avesse funzionato.

Il locale era affollato, e si aprì il suo cammino tra la gente che ballava. Ma per lui, quella notte non era motivo di festa: aveva bisogno di cercare di salvare la vita di suo padre.

Si fermò nel bel mezzo della folla e guardò intorno, cercando l'area VIP. La trovò rapidamente, alzando lo sguardo e vedendo Frank là in piedi, lo fissava.

Si fece strada tra la gente fino a raggiungere la scala che portava all'area VIP. Lì, una guardia di sicurezza lo fermò, e si ricordò della carta in tasca. La tirò fuori e la mostrò all'uomo, parlando ad alta voce in modo che potesse essere sentito.

"Il signor Frank Gold mi sta aspettando al piano di sopra." grido Leonardo, puntando il dito indice in alto.

Sentendo e vedendo la carta, l'uomo gli permise l'ingresso. Leonardo fu sorpreso dalla potenza di quella carta. Avrebbe voluto che fosse abbastanza potente da risolvere i problemi che suo padre stava causando.

Salì le scale e quando raggiunse l'area VIP, riuscì a riconoscere alcuni politici con delle donne sulle gambe; decise di ignorarli, pensando a quanto fosse sporco questo mondo. Si avvicinò a dove si trovava Frank Gold, ma mentre si avvicinava, due uomini si posizionarono di fronte a lui, bloccando il suo cammino e impedendogli di avvicinarsi ulteriormente a Frank. Accorgendosi del trambusto causato dai suoi uomini, Frank si girò e vide Leonardo lì fermo.

"Fatelo passare," tuonò la voce di Frank, quasi come un tuono inaspettato.

Gli uomini si spostarono da parte e Leonardo si avvicinò. Non aveva notato la sera prima quanto fosse robusto e alto Frank; i suoi occhi scuri erano ancora ombrosi e stranamente scomodi.

"Hai preso i miei soldi, signor Guerrero?"

Leonardo scosse la testa negativamente, ma aveva bisogno di chiedere più tempo. Non si sarebbe arreso così facilmente.

"No. Ho bisogno di più tempo, signor Gold."

Frank si avvicinò, afferrando Leonardo per il collo e premendolo contro il muro. Venne sollevato da terra e guardò intorno, sperando che qualcuno lo aiutasse, ma sembrava che tutti fossero ignari di quello che stava accadendo, il che lo rendeva ancora più disperato.

Episodi

Scarica

Ti piace questa storia? Scarica l'app per mantenere la tua cronologia di lettura.
Scarica

Bonus

I nuovi utenti che scaricano l'APP possono leggere gratuitamente 10 episodi

Ricevi
NovelToon
Entra in un MONDO Diverso!
Scarica l'app MangaToon su App Store e Google Play