"Voglio parlarti del passato, Jasper."
"Passato? Quale passato, papà?"
Jasper:
"Accidenti Reis, che situazione volevi creare questa volta? Fare una scenata davanti a mio figlio...!" Ho sospirato profondamente e mi sono alzato dal divano, guardandolo intensamente negli occhi.
"... Va bene, parliamo. Ma lontano da mio figlio."
"... D'accordo."
Reis chiamò una delle sue cameriere, che si avvicinò rapidamente a noi nel soggiorno.
"Porta il ragazzo in camera sua e accendi un videogioco o qualcosa del genere."
"Sì, signore." Si rivolse a Romeo. "Andiamo, ragazzo?"
Si aggrappò alla mia vita con apprensione, "l'atmosfera tesa era evidente anche per lui, e Reis sta ancora emettendo feromoni... Sento che sto raggiungendo il mio limite...!" Ho accarezzato la testa di Romeo e lui mi ha guardato.
"Puoi andare, divertiti."
"... Ma... Va tutto bene, signore?"
"... Sì, puoi andare, non preoccuparti."
Romeo poi seguì la ragazza in una delle stanze, mentre Reis mi chiedeva di seguirlo. Così ci incamminammo verso il suo ufficio, dove entrò e tenne la porta affinché potessi entrare. Appena varcata la soglia, presi un profondo respiro e riuscii a rilassarmi, "ha smesso di emettere feromoni... Pensavo svenirei..."
"Reis, ti prego, non farlo mai davanti a mio figlio" "Prima che finissi di parlare, mi afferrò e mi girò verso di lui, costringendomi a un bacio, mentre i suoi feromoni venivano rilasciati di nuovo" "...! Reis...! Ah!"
Reis mi sollevò e mi gettò sulla sua scrivania, con la schiena contro di essa, avvicinandosi a me e baciando completamente la mia bocca. "Ah...! Sono eccitato! Così, finirò per venire solo da un bacio!"
Mentre cercavo di controllarmi e non cedergli, sentivo la mano di Reis entrare nei miei pantaloni, poi mi afferrò il membro e iniziò a masturbarmi.
"Ah!" Il mio corpo perse il controllo e finii per arcuarmi all'indietro, cercando di trattenere la mia voce.
"Guardami ora e dimmi che non sono il tuo destinato? Eh? Puoi farlo nello stato in cui ti trovi ora?"
"Haah...! Aspetta... Romeo potrebbe sentire...!"
"Allora controlla la tua voce."
"Voglio venire! Lì sotto, lo sto implorando... Ma non lo ammetterò mai. Che non posso fare." Lo guardai profondamente negli occhi e gli dissi:
"Posso... Haah... Ammettere tutto... Tranne che tu sia il mio destinato... Haah..." Reis smise di toccarmi e si arrabbiò, potevo vedere ciò nel suo sguardo.
"...Quindi ammetti di avermi tradito vendendo le mie informazioni?"
"Cosa...?"
"Ti sei concessa solo per ottenere più soldi, puttana."
Quello mi offese molto, e mi fece male, così istintivamente gli diedi uno schiaffo in faccia e uscii da sotto di lui, aggiustandomi i vestiti.
"Posso essere tutto, ma non una puttana! Non offendermi!"
"No? Ma è quello che hai fatto. Hai venduto il tuo corpo per ottenere le mie informazioni e darle al tuo capo solo per ottenere una promozione."
"... Chi te l'ha detto...?"
"Il tuo telefono. L'ho preso per ripararlo dopo che te ne sei andata, e ho tolto l'accesso con password. Ho visto tutto. Le tue conversazioni sulla mia vita con il tuo capo e persino i tuoi messaggi con un attore SE. Stavi pensando di farlo anche con lui?"
"...! Non avevi il diritto di frugare tra le mie cose, Reis! Dammi quel telefono."
"No. Ora dimmi..."
Reis si avvicinò a me e mi afferrò la spalla, spingendomi contro il muro con forza:
"Romeo è figlio di chi?"
"... Cosa intendi con chi? È mio figlio!"
"E con chi l'hai fatto? Con il tuo dito? Chi è l'alfa che ti ha f***to per farti rimanere incinta? È questo che sto chiedendo!"
"Non posso parlare, pensavo avesse capito, ma se non lo ha fatto, non voglio che Reis sappia... Rovinerebbe tutto ciò che avevo pianificato per Romeo! Ed è ancora così violento...! Non lo voglio!"
"Per favore... Lasciami andare..."
"Jasper."
"... Tuo... Romeo è tuo figlio..."
"... Perché non mi hai dato una spiegazione su questo?"
"... Non volevo che mio figlio diventasse una persona come te."
"E tu dici ancora che sono cattivo?! Mi hai lasciato e sei scappata con qualche alfa a caso e hai portato via mio figlio! Inoltre, hai venduto il tuo corpo per rubare informazioni da me!"
"Papà...?"
Sentimmo Romeo e quando ci girammo spaventati lui era alla porta guardandoci e gridando nella mia direzione e proteggendomi, mentre si aggrappava a me.
"Allontanati da mio padre! Non toccarlo!"
"... Romeo... Vai via di qui!"
"No! È lui che deve andare! Vattene! Lasciaci in pace!"
Romeo si aggrappò a me ancora di più e iniziò a piangere, mentre Reis si allontanava sfregandosi il viso.
"...! Romeo, guarda me... Sto bene..."
Non voleva smettere di piangere, mentre cercavo di calmarlo, Isaac arrivò nell'ufficio e si fermò alla porta. E Reis iniziò a camminare verso la porta, fu allora che disse a Isaac:
"Isaac, portali nelle loro camere per calmarli, io esco."
"Sì, signore."
"Reis..." Lo chiamai e lui mi guardò.
"Non preoccuparti, voglio finire questa conversazione."
"...So di aver avuto la mia parte di colpa in questa relazione, ma mio figlio non aveva bisogno di vedere una scena simile di odio... E Reis... Ora deve odiarmi..."
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