"Sta recitando il ruolo alla perfezione... eppure dubito che sia perfido. Potrebbe essere astuto... ma per me... è indecifrabile..."

I miei occhi si aprirono lentamente. Dovrei essere nel mio letto, ma sorprendentemente mi trovavo in una stanza di legno chiusa, con solo una finestra e una porta che era chiusa a chiave dall'esterno. Guardai fuori e scoprii di essere in una piccola casa con una sola stanza, situata in un cimitero. Non riuscivo a capire come fossi finito lì. Pioveva a dirotto fuori, e la domanda che mi martellava nella mente era: chi mi aveva chiuso lì?

Ripensai agli eventi degli ultimi giorni. Tre giorni fa, ero ancora Sam Bloodsmith, il figlio del famoso detective Scarlet Bloodsmith. Sto ancora cercando mio padre, che dopo aver commesso un grave peccato è semplicemente scomparso quando avevo solo 10 anni. Ora ne ho 21, e sono anch'io un detective. Non penso che la mia mente sia meno acuta di quella di mio padre. Mi chiedo solo due cose: perché mio padre ha commesso un tale crimine? E dov'è?

Stavo pensando a tutte queste cose e giacevo sul mio letto, con la faccia sepolta nel cuscino. Era domenica, e non avevo ricevuto un caso da 5 giorni. La noia mi stava uccidendo dentro. Poi, sentii un colpo alla porta. Era l'11:59. Chi avrebbe bussato proprio adesso?

"non perdere mai la fede in te stesso, figlio mio." Forse sono queste parole di mio padre a tenermi vivo.

Non pensavo che qualcuno "buono" potesse essere alla mia porta a mezzanotte... Eppure, un sentimento mi colpì nella testa... Il mio istinto mi diceva di aprire la porta... Mi feci coraggio e aprii la porta, solo per trovare i miei stupidi amici, "Tony" e "Jackie"... Avevo sempre avuto un sentimento speciale per Jackie nel mio cuore... i suoi occhi erano semplicemente... sbalorditivi... Avevo sempre desiderato vederla sorridere...

Jackie teneva in mano una torta di compleanno con il numero "22"... Che idiota ero stato a dimenticare il mio compleanno... sì... era il 12 ottobre... e completamente fuori dalla mia mente... quella torta al caffè era fatta in casa... non c'era dubbio... era stata fatta da Jackie di sicuro... noi tre iniziammo a celebrare la mia festa di compleanno... Tony aveva un compasso da regalarmi... forse perché amava i pirati... era uno scrittore... scriveva soprattutto romanzi sui pirati... credeva addirittura che ci fosse un tesoro nascosto lasciato da qualche pirata leggendario...

Jackie andò in cucina a preparare qualcosa... io vivevo da solo come inquilino... ero così grato ad avere amici come loro... Improvvisamente, Jackie mi chiamò. Andai in cucina e la trovai con un grembiule... era terribilmente bella e attraente... le sue guance erano rosa... mi fece cenno di avvicinarmi... Tutto ciò che mi aspettavo era un buon bacio sulle labbra... o almeno sulla fronte...